I grant you refuge

WJ#151

“I grant you refuge” una mostra fotografica collettiva il cui titolo trae ispirazione dall’omonima poesia della scrittrice e poetessa palestinese Hiba Abu Nada, uccisa nella sua casa nel sud di Gaza da un raid israeliano il 20 ottobre 2023.

La mostra si propone di dare voce e visibilità alle sofferenze e alle atrocità che il popolo palestinese sta subendo, nel silenzio assordante dei media occidentali, grazie alle straordinarie immagini fornite da sei fotografi della Striscia di Gaza (Jehad Al-Sharafi, Mahdy Zourob, Mohammed Hajjar, Omar Naaman, Saeed Mohammed Jaras, Shadi Al-Tabatibi), in rappresentanza delle decine di fotoreporter che vivono e lavorano nella zona, come testimoni oculari di uno dei conflitti più devastanti del nostro tempo.

“Essere palestinesi è una storia intrecciata di resilienza, dolore e speranza. Ogni fotogramma catturato porta il peso di una nazione che lotta per la giustizia e la pace. I fotografi documentano non solo la distruzione, ma anche lo spirito inflessibile del popolo palestinese, i bambini che giocano tra le macerie, la forza silenziosa delle madri e la fermezza di una comunità che si rifiuta di essere spezzato. Essere un giornalista a Gaza non significa solo avere una macchina fotografica, significa rischiare finanche la propria vita per mostrare al mondo la verità. I ​​fotografi non sono immuni alla violenza che documentano, stando quotidianamente sulla linea di fuoco, sono presi di mira proprio come le persone tra cui si trovano. Ogni clic delle loro macchine fotografiche potrebbe essere l’ultimo, ma continuano nel proprio lavoro perché le loro storie, le loro voci e la loro esistenza contano. Attraverso i loro obiettivi, si sforzano di preservare la verità e l’umanità, sperando che le immagini possano rompere le barriere dell’indifferenza e accendere la solidarietà. A Gaza, dove la vita e la morte sono spesso separate da singoli istanti, questi fotografi non scattano solo foto, le vivono. Ogni scatto è un battito cardiaco, ogni immagine è una testimonianza. Queste storie, crude e senza filtri, devono essere condivise per ricordare al mondo le lotte, i sacrifici e la speranza incrollabile di ogni fotoreporter, di ogni palestinese.”

di Shadi Al-Tabatibi

La mostra, curata dal fotografo e filmmaker Paolo Patruno, si propone di dare voce e visibilità alle sofferenze e alle atrocità che il popolo palestinese sta subendo, nel silenzio assordante dei media occidentali e sarà itinerante in diverse città italiane. Qui tutte le date e le info sulla mostra.

Il reportage

Scheda autore

Jehad Al-Sharafi, Mahdy Zourob, Mohammed Hajjar, Omar Naaman, Saeed Mohammed Jaras, Shadi Al-Tabatibi

Shadi Al-Tabatibi è un fotografo professionista che inizialmente si era concentrato sull’obiettivo di catturare la bellezza di Gaza City. In seguito si è lanciato nel fotogiornalismo, essendosi specializzato nella fotografia e video con droni. Il suo lavoro è stato riconosciuto da prestigiose agenzie internazionali.

www.instagram.com/shadi_tabatiby

 

Mahdy Zourob è un fotoreporter che ha studiato media e comunicazione di massa all’Università di Al-Azhar. In seguito alla brutale invasione militare nella Striscia di Gaza, si è dedicato alla documentazione delle sofferenze e delle violazioni che il popolo palestinese sta affrontando.

www.instagram.com/mahdy_zourob

 

Saeed Mohammed Jaras è un fotoreporter che ha lavorato per diverse agenzie internazionali, tra cui la Middle East Photography Agency. Saeed è stato ferito più volte durante il suo lavoro di fotoreporter e spera che la pace e la stabilità prevalgano e la situazione volga al meglio.

www.instagram.com/said.m.jaras

Mohammed Hajjar è un fotografo e giornalista che vive nella Striscia di Gaza, ha vinto molti premi a livello locale e internazionale e lavora come freelance con giornali e agenzie di stampa dal 2007. Ha seguito tutti gli eventi a Gaza e il conflitto palestinese/israeliano.

www.instagram.com/mhmed_hajjar

Omar Ashtawy è un fotoreporter impegnato nella documentazione di tutte le fasi del conflitto israelo-palestinese e delle implicazioni più ampie del conflitto. Ha lavorato come fotografo dello staff per APA Images, e come freelance per diverse testate giornalistiche internazionali.

www.instagram.com/omar_ashtawy

Jehad Al-Sharafi è un fotoreporter e operatore umanitario che vive nella Striscia di Gaza. Ha collaborato con diverse organizzazioni internazionali, cercando di catturare la sofferenza delle persone e la realtà della vita sotto continui bombardamenti e pericoli.

www.instagram.com/jehad_alshrafi

English version

I grant you refuge

Photo by Jehad Al-Sharafi, Mahdy Zourob, Mohammed Hajjar, Omar Naaman, Saeed Mohammed Jaras, Shadi Al-Tabatibi

“I grant you refuge” is a collective photo exhibition featuring extraordinary images by six photographers from the Gaza Strip (Jehad Al-Sharafi, Mahdy Zourob, Mohammed Hajjar, Omar Naaman, Saeed Mohammed Jaras, Shadi Al-Tabatibi), representing the dozens of photojournalists who live and work in the area, eyewitnesses to one of the most devastating conflicts of our time.
The exhibition aims to give voice and visibility to the suffering and atrocities that the Palestinian people are enduring, in the deafening silence of the Western media.

The exhibition takes its name from one of the last poems by Palestinian poet, novelist, and teacher, Hiba Abu Nada. The poem was written on October 10th just ten days before she died a martyr, killed in her home in south Gaza by an Israeli airstrike on October 20th, 2023.

“Being a Palestinian is a story of resilience, pain, and hope intertwined. Every frame captured
carries the weight of a nation struggling for justice and peace. Photographers document
not just destruction, but also the unyielding spirit of the Palestinian people, the children playing amidst rubble, the silent strength of mothers, and the steadfastness of a community that refuses to be broken.
Being a journalist in Gaza is not just about holding a camera; it’s about risking everything to
show the world the truth. Photographers are not immune to the violence they document, standing in the line of fire, they are targeted just like the people they stand among.
Every click of their cameras could be the last one, but they press on because their stories, their voices, and their existence matter. Through their lenses, they strive to preserve truth and humanity, hoping that the images can break the barriers of indifference and spark solidarity.
In Gaza, where life and death are often separated by moments, these photographers don’t just take photos, they live them. Every shutter click is a heartbeat, every image is a testimony.
These stories, raw and unfiltered, must be shared to remind the world of the struggles, the sacrifices, and the unwavering hope of every photojournalist, of every Palestinian.”
(by Shadi Al-Tabatibi)