Gente di mare
WJ #102Nel borgo di Cetara si tramanda di generazione in generazione la tradizione della pesca delle acciughe, piccolo pesce attorno al quale ruota l’economia territoriale.
L’acciuga è una delle specie ittiche più importanti per le marinerie del mar Mediterraneo. La sua cattura avviene con vari metodi: reti a strascico, reti da posta, ma principalmente con un’apposita rete da circuizione nota come ciànciolo, verso la quale i banchi di acciughe vengono attratti da una fonte luminosa: la lampàra.
Il bacino più produttivo è il mar Adriatico, con l’80% dello sbarcato italiano, ma in Costiera Amalfitana il piccolo borgo di Cetara è capofila nella pesca e produzione di prodotti basati sulle alici.
Da Aprile a Novembre, ogni pomeriggio, nel suo piccolo porto fervono i preparativi delle Cianciole (barche munite dell’omonima rete). Un continuo e laborioso via vai si interrompe bruscamente poco dopo la partenza, costeggiando in direzione Positano o Agropoli, a seconda del meteo e dell’intuito del capitano. Durante il tragitto si chiacchiera, si prepara “o’ café” e si gioca a carte. Si inganna il tempo: la notte è lunga.
Arrivati nella zona di pesca, si “gironzola“ in tondo osservando attentamente l’ecoscandaglio e le varie moderne attrezzature in contrasto con il resto della barca. Ci si prepara lentamente, ma ognuno fa la sua parte. I più anziani ovviamente si prendono gioco dei giovani, ma li rispettano perché fanno il lavoro duro.
Trovato il banco di pesci, in pochi gesti i marinari vengono calati su piccole imbarcazioni chiamate “lampare“ per via dei grossi bulbi luminosi posizionati sulla prua. Queste due imbarcazioni a remi, lasciate a qualche centinaio di metri l’una dall’altra, attraggono i pesci grazie al fascio di luce. Ha inizio così il “bacio delle lampare”: i marinai remano l’uno verso l’altro fino a toccarsi, radunando una grossa quantità di alici.
Intanto dal peschereccio principale, vengono sganciate le reti e inizia un’improvvisa accelerata per formare e cingere un cerchio.
Pausa. E poi comincia il lento recupero con l’aiuto di grandi avvolgirete in acciaio.
Quando dal mare appare il “cuoppo“, parte finale della rete, lo scintillio argenteo dei pesci è incredibile. E’ un teatro di sagome danzanti.