Ganesh Chaturthi
WJ #134“Parvati, sposa di Shiva, voleva ardentemente un figlio, ma il marito disapprovava. La dea decise allora di plasmare un bambino dalla propria pelle morta, e di dargli vita. Tempo dopo gli chiese di far da guardia davanti alla porta di casa e di non far entrare nessuno mentre lei si faceva il bagno. Shiva tornò a casa e, ostacolato da quel ragazzo a lui sconosciuto, lo decapitò.
Parvati, disperata, pretese che il figlio fosse riportato in vita, minacciando di trasformarsi nella dea Kali, dea della distruzione. Shiva ordinò allora che gli venisse portata la testa della prima creatura che i suoi assistenti avessero trovato ed essi tornarono con una testa d’elefante. Shiva la pose sulle spalle del ragazzo, facendolo rinascere, e lo chiamò Ganesh.” – dallo Śiva Purāṇa
Nell’induismo il Ganesh Chaturthi, è la festa che celebra la nascita di Ganesh, la più popolare divinità nel pantheon indù. Il suo nome viene invocato prima di iniziare ogni nuova attività importante, come un nuovo lavoro o l’acquisto di una nuova casa, in segno di buon auspicio, poiché ritenuto capace di rimuovere qualunque ostacolo, come l’elefante che attraversa la giungla.
Mumbai, con i suoi 22 milioni di abitanti è la prima città al mondo per densità abitativa ed è la città con le più partecipate celebrazioni del Ganesh Chaturthi. Il festival, della durata di circa 10 giorni, è caratterizzato dalla realizzazione di riproduzioni di Ganesh in argilla, terracotta, gesso o cartapesta, dipinte a mano e di dimensioni variabili. Vengono adorate privatamente nelle case e pubblicamente su elaborati palcoscenici temporanei. Il decimo giorno, dalle case e dai grandi templi a lui dedicati, vengono portate fuori le statue montate su carri arricchiti da centinaia di ghirlande di fiori.
Milioni di cittadini per 24 ore si recano in processione accompagnati da ritmi incalzanti e trasportando la propria riproduzione di Ganesh fino alla spiaggia di Chowpatty, nel profondo sud della città, per immergerla nel mare. Solo a Mumbai, circa 150.000 statue vi vengono immerse ogni anno. Successivamente l’idolo d’argilla si dissolverà e Ganesh farà ritorno alla sua dimora celeste. L’edizione del 2022 è la prima senza le restrizioni imposte, nei due anni precedenti, dalla pandemia.
Inevitabilmente la sensazione durante la processione è sempre più quella di esser travolti da un fiume umano in piena ed in cerca di uno sbocco verso il mare, dentro cui ci si muove per inerzia. L’atmosfera si fa ancor più surreale ed onirica quando sopraggiungono nella notte le prime gocce di pioggia. Queste, illuminate dai potenti fari posizionati sulla spiaggia in direzione del mare, rendono i fitti sguardi ed i volti ancor più scintillanti e tra loro anche quelli delle imponenti creature mitologiche che prendono vita. Difficile non pensare di star sognando.