Fishing for Plastic
WJ #124Anche la terra respinge la plastica e non la digerisce, se piantata non dà alcun frutto,
il mare non se la porta sul fondo e la ripone sempre sulla spiaggia.
Elisabeth Wisler
Ogni anno più di 200.000 tonnellate di plastica vengono scaricate nel Mediterraneo. L’Italia è uno dei tre Paesi che inquinano maggiormente quest’area di mare, con oltre 90 tonnellate riversate ogni giorno. Ad oggi, i pescatori che trasportano a terra i rifiuti intrappolati nelle loro reti rischiano sanzioni elevate e l’accusa per traffico illegale di rifiuti, a causa della mancanza di una specifica legge in materia.
Il 24 Ottobre 2019 la Camera dei Deputati del Parlamento italiano ha approvato la proposta di legge “Salvamare”, presentata dal ministro dell’ambiente Sergio Costa ed approdata al Senato nel febbraio 2020, che una volta esecutiva consentirà finalmente di trasportare a terra i rifiuti di plastica ed altri materiali catturati nei fondali. Questi saranno depositati in apposite aree di raccolta differenziata allestite nei porti e successivamente smaltiti e riciclati. Saranno introdotti dei meccanismi premiali per i pescatori che diventeranno spazzini del mare, verrà rilasciato loro un certificato ambientale e la filiera di pescato sarà adeguatamente riconoscibile e riconosciuta.
L’iniziativa “A pesca di plastica”, lanciata nell’ambito del progetto europeo “Clean Sea Life” e realizzato dalla marineria di San Benedetto del Tronto (AP), la più grande mai impegnata in Italia per l’attività di pesca finalizzata al contrasto dell’inquinamento marino, ha raccolto dal Mare Adriatico oltre 24 tonnellate di rifiuti nei primi sette mesi di attività. L’analisi approfondita dei rifiuti recuperati ha evidenziato che il 48% di essi è risultato costituito da articoli usa e getta, il 34% da attrezzatura da pesca ed il restante 18% da materiali di difficile identificazione.
Una grande quantità di essi proviene da fonti terrestri, mentre molti altri provengono da fonti marine. Alcuni studi attendibili attestano che entro il 2050 gli oceani potrebbero essere abitati più da plastica che da pesci. Viene stimato che oltre 150 milioni di tonnellate di plastica siano già state riversate nei mari del mondo; di queste, oltre un milione si accumula nel Mediterraneo.
Secondo la relazione della Ellen MacArthur Foundation, in collaborazione con il World Economic Forum, entro trent’anni anni gli oceani conterranno almeno 937 milioni di tonnellate di plastica contro 895 milioni di tonnellate di pesci. Il conto alla rovescia verso il punto di non ritorno sembra inesorabilmente avviato, occorrono azioni concrete a livello globale per invertire la rotta e tra queste, la legge “Salvamare” sarà certamente un primo concreto ed importante passo in avanti per il nostro Paese, a patto di fare in fretta: Il mare non può più attendere.