Invisibili
WJ#152di Giulietta Palombarini
Testo a cura di Giulietta Palombarini e Antonio Oleari
“Sono solo ragazzi
fra la pioggia ed il fuoco
sono solo ragazzi fra il primo lavoro
e l’ultimo gioco”.
(Gang, Perché Fausto e Iaio?)
Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio” Iannucci erano due ragazzi di 18 anni, militanti nell’area della sinistra extraparlamentare e frequentatori del centro sociale Leoncavallo di Milano. Erano attivi nel sociale e si stavano interessando al traffico di eroina nei quartieri popolari di Milano, un fenomeno che in quegli anni colpiva duramente i giovani. La sera del 18 marzo 1978, in via Mancinelli, vicino casa di Fausto, tre uomini scesero da un’auto e spararono otto colpi contro i due ragazzi, uccidendoli sul colpo. L’agguato avvenne due giorni dopo il rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, in un clima di fortissima tensione politica e repressione. L’inchiesta sull’omicidio non portò mai a condanne. Testimonianze e indagini indicarono una possibile matrice neofascista, con legami con i servizi segreti deviati, ma il caso fu archiviato per mancanza di prove. Alcune piste ipotizzavano anche un legame con le inchieste sul traffico di droga in cui i ragazzi si stavano interessando.
L’assassinio di Fausto e Iaio è uno dei tanti crimini impuniti di quegli anni, simbolo della violenza politica e dell’impunità che ha caratterizzato molte pagine oscure della storia italiana. L’autrice di questo reportage, nata diversi anni dopo gli eventi, se ne appassiona grazie all’ascolto di un podcast: “Ho voluto realizzare il mio progetto mappando, oltre che il percorso fatto da Fausto e Iaio quando sono stati assassinati, anche diversi luoghi che facevano parte della loro vita quotidiana. Il percorso che ho ricostruito alterna fotografie da me realizzate con quelle di Giovanni Tagliavini, amico di Iaio, scattate 46 anni fa durante la manifestazione tenutasi prima dei funerali. Questi luoghi si trovano tutti al Casoretto, un quartiere di Milano che si contraddistingue per la lotta politica dei suoi abitanti per tutto il ‘900. Questo lavoro è una narrazione costituita da più linguaggi, alternando fotografie realizzate da me, fotografie di archivio, comunicati e giornali dell’epoca”.
Il reportage
Scheda autore
Giulietta Palombarini
Mi chiamo Giulietta Palombarini, sono una studentessa di giurisprudenza e ho concluso nel giugno 2024 una triennale in fotografia presso il centro culturale Spazio Labò. La mia carriera, sia fotografica che universitaria, sono iniziate e stanno proseguendo a Bologna, città in cui sono nata. Ormai sei anni fa, soprattutto grazie a Giulio Di Meo, ho scoperto il fortissimo mezzo che la fotografia può diventare per raccontare storie. Mi sono appassionata alla fotografia utilizzandola come strumento di indagine e di lotta, utile per poter far sentire la propria voce. Nonostante gli anni passati ho mantenuto questo interesse a livello contenutistico, distaccandomi però dall’approccio prettamente reportagistico per ricercare l’utilizzo di più linguaggi all’interno di uno stesso racconto.
Fotocamera: Sony Alpha 7 II, Rolleicord
Obiettivo: 50 mm
English version
Fausto and Iaio
Photography by Giulietta Palombarini
Text by Giulietta Palombarini and Antonio Oleari
Fausto Tinelli and Lorenzo “Iaio” Iannucci were two 18-year-old boys, militants in the extra-parliamentary left and frequenters of the Leoncavallo social center in Milan. They were active in social work and were interested in heroin trafficking in the working-class neighborhoods of Milan. On the evening of March 18, 1978, in Via Mancinelli, near Fausto’s house, three men got out of a car and fired eight shots at the two boys, killing them instantly. The ambush took place two days after the kidnapping of Aldo Moro by the Brigate Rosse, in a climate of very strong political tension and repression. The investigation into the murder never led to any convictions. Testimonies and investigations indicated a possible neo-fascist origin, with links to the deviant secret services, but the case was shelved due to lack of evidence. Some leads also hypothesized a link with the investigations into drug trafficking in which the boys were interested.
The murder of Fausto and Iaio is one of the many unpunished crimes of those years, a symbol of the political violence and impunity that characterized many dark pages of Italian history. The author of this report, born several years after the events, became passionate about them after listening to a podcast: “I wanted to carry out my project by mapping, in addition to the exact path that Fausto and Iaio took when they were murdered, also several places that were part of their daily lives. These places are all located in the Casoretto, a neighborhood of Milan that stands out for the political struggle of its inhabitants throughout the 20th century. This work is a narrative made up of multiple languages, alternating photographs taken by me, archive photographs, press releases and newspapers of the time.”