Faith
WJ #142Faith – Identità di un gruppo Ultras
Negli anni ’90, le due squadre di pallacanestro bolognesi, Fortitudo e Virtus, consacrano Bologna a capitale del basket. Non solo l’Italia ma addirittura l’Europa acclama Bologna come la Basket City. Non sono però solo i giocatori a rafforzare questa immagine. A coinvolgere un ampio pubblico di sostenitori e appassionati, infatti, contribuisce la tifoseria senza eguali di uno dei gruppi ultras più longevi della storia italiana.
Campionessa indiscussa nel numero di vittorie, la Virtus, Golia della pallacanestro bolognese, non può infatti vantare gli stessi record nella tifoseria. Più contenuta nei successi sul campo la Fortitudo ha, per anni, estratto dal cuore e dall’anima dei suoi sostenitori gli ingredienti essenziali per sentirsi invincibile a prescindere dal punteggio raggiunto nelle partite. A dimostrare che la vera forza non si fonda tanto su un buon rendimento stagionale, quanto sui legami che evoca il senso di una reciproca appartenenza.
La Fossa dei Leoni, con più di mezzo secolo di storia alle spalle, guida il destino della Fortitudo bianco-blu dagli spalti del Paladozza già dal 1970. Spirito di condivisione, fede e entusiasmo sono le caratteristiche della piccola comunità che gli Utras animano per sostenere i loro idoli. Ma anche boom di audience, con la media record di quasi 4.400 spettatori, raggiunta nella sola stagione 2022/23. Attraverso la propria creatività, la Fossa ha riscosso successo per le sue coreografie storiche sulle scalinate del palazzetto, diventate un’affresco iconico per i passaggi dei giocatori, in grado di affascinare il pubblico quasi quanto i canestri delle squadre in gioco. Le voci innalzate dai suoi cori, le stesse voci che si manifestano oltre i confini delle mura del PalaDozza, hanno sostenuto la squadra nel tempo, a qualunque costo. I suoi
tatuaggi, il suo brand di vestiti, il suo ritmo tribale nelle trasferte hanno dato alla squadra la forza di lottare e ai membri della Fossa un simbolo identificativo attraverso cui riconoscersi in una collettività familiare. Da più di 50 anni, infatti, la Fossa dei Leoni, legata inizialmente dal sostegno alla squadra, si è rafforzata grazie a un senso più ampio di solidarietà, esteso dai membri del tifo alla comunità locale. In altre parole, il gruppo ultras della Fortitudo, ha risposto a una domanda di senso, riuscendo a portare la connessione e i valori assorbiti nel campo sportivo all’interno della quotidianità di ogni iscritto. Ogni cambiamento della vita dei membri, come un matrimonio, assume per la Fossa un significato importante e viene celebrato collettivamente.
Legati da un sistema di valori condivisi, le voci della Fossa hanno creato una propria ritualità. I momenti di aggregazione, sostenuti dal principio di incitamento della squadra, hanno fatto sì che i giocatori non sentissero la mancanza dei propri affezionati nemmeno fuori casa. Sostenere la propria bandiera, difendendo un ideale, si è tramutato in un atto di fede che si manifesta nei pellegrinaggi durante le trasferte. Valorizzando l’inclusività tra i propri soci, la Fossa istituisce ogni giorno un’organizzazione completa, una democrazia orizzontale, attraverso la conduzione di incontri e riunioni in cui tutti possono esprimersi e in cui il genere dei membri è relativo. La carta stampata della fanzine e le frequenze del programma radiofonico sono i canali privilegiati attraverso cui viene rafforzato il senso di appartenenza di ogni componente del gruppo.
ll senso di coesione, solidarietà e supporto per la squadra viene istituzionalizzato dal basso attraverso una simbologia pervasiva e l’organizzazione sociale e affettiva della Fossa trova una risposta nei numerosi spazi liturgici che fanno dello sport una fede. FAITH è il nome di questo progetto; FAITH è ciò che si scorge attraverso gli scatti dell’autore, FAITH è ciò che lega la Fossa dei Leoni da più di mezzo secolo.