Elias Gym

WJ #98

Un viaggio in Etiopia alla scoperta di realtà lontane dalla nostra quotidianità, ma con un fattore comune: lo sport! La palestra di Elias cerca di portare solidarietà fra gli uomini alle periferie del mondo.

Nota a molti per l’omonima Guerra di Abissinia del 1896 che segnò un arresto del colonialismo italiano, portata alle cronache per l’impegno delle Suore Salesiane, ma ancora oggi ininfluente alla maggioranza, con circa 102 milioni di abitanti l’Etiopia è il secondo stato più popolato dell’Africa, dopo la Nigeria.

Nonostante vi si registri la più rapida crescita economica di tutto il continente, statistiche risalenti al 2016 indicano la presenza di oltre 37 milioni di persone in condizioni di assoluta povertà, dovuta principalmente all’aumento eccessivo del costo di prodotti di genere alimentare.

Povertà e fame costringono in molti casi i bambini, ad abbandonare la scuola per dedicarsi al commercio di strada, al furto o alla prostituzione, con scarso controllo da parte degli organi di vigilanza.

L’analfabetismo insieme a una diffusa mortalità materna, malnutrizione e disuguaglianza di genere, rappresenta un’urgente problematica a livello sociale.

Adwa si trova a quasi duemila metri d’altitudine nella regione montagnosa del Tigray, al confine con l’Eritrea, in una terra arida e dura con piccole case e strade in terra rossa.

Bambini con occhi di un nero cosi profondo che sanno illuminarti in un istante, lasciandoti entrare nel loro mondo sconfitto eppure cosi orgoglioso.

Qui puoi trovare storie di persone che dedicano se stesse alla costruzione di un mondo nuovo, come Elias che alla periferia di Adwa é riuscito a coronare un suo sogno e ad aprire una palestra di pugilato, che per qualche anno é stata un punto di riferimento e incontro per molti ragazzi in difficoltà che preferivano trascorrere il loro tempo qui piuttosto che in strada.

Elias é un ragazzo ventottenne appassionato di Arti marziali con un passato da autista e meccanico.

Nel suo piccolo, si impegna ribadendo la dimensione ludica dello sport che aiuta a ritrovare nella vita quotidiana il valore del gioco, della condivisione e della socialità.

Insegna valori e diventa ispirazione ed esempio pratico di condotta di vita che grazie alla sua visibilità e concretezza, rimane più impresso nella mente dei giovani. 

Il reportage

Scheda autore

Daniele Stefanizzi

[:it]Daniele Stefanizzi, cresciuto a Lecce ma nato a Bologna, dove attualmente vive.

Si interessa alla fotografia durante gli anni universitari e continua a coltivare questa passione anche  grazie ai suoi viaggi per il mondo.

Segue numerosi workshop in tutta Italia e un corso di fotogiornalismo presso lo “Shoot Institute” di Bologna.

Si avvicina principalmente alla fotografia di reportage sociale e alcuni dei suoi lavori sono stati pubblicati in riviste e premiati da diversi concorsi.[:]

Fotocamera: Nikon 750
Obiettivo: 24-70 mm

English version

[:it]

Elias Gym

 

Photographs by Daniele Stefanizzi

Story edited by Micol Rispoli and Alessandro Barile

 

A trip to Ethiopia to discover realities far from our everyday life, but with a common factor: sport! Elias’ gym tries to bring solidarity among men to the outskirt of the world

 

Known by the homonymous War of Abyssinia in 1896 which marked a halt in Italian colonialism, brought to the record by the Salesian Sisters, but still today irrelevant to the majority, with about 102 million inhabitants, Ethiopia is the second most populous state in Africa, after Nigeria. Although its economic growth is the fastest in the whole continent, statistics dating in 2016 tell about the presence of over 37 million people in conditions of absolute poverty, mainly due to the excessive increase in the cost of food products.

 

Poverty and hunger in many cases force children to leave school to devote themselves to street trade, theft or prostitution, with little control by the supervisory bodies. Illiteracy and widespread maternal mortality, malnutrition and gender inequality is an urgent social problem. Adwa is located at almost two thousand meters in altitude in the mountainous region of Tigray, on the border with Eritrea, in a dry and hard land with small houses and streets in red soil.

 

Here you can find stories of people who dedicate themselves to the construction of a new world, like Elias who managed to fulfill his dream on the outskirts of Adwa and to open a boxing gym, which for some years has been a reference point and meeting for many troubled boys who preferred to spend their time here rather than on the street. Elias is a twenty-eight year old boy passionated on martial arts with a past as a driver and mechanic.

 

In its small way, it is committed to reaffirming the playful dimension of sport that helps to rediscover the value of play, sharing and sociability in everyday life. He teaches values and becomes an inspiration and practical example of life conduct that, thanks to its visibility and concreteness, remains more impressed in the minds of young people.[:]