Di vita riflessa

WJ #98

“Fotografare mi ha fatto dimenticare le mie condizioni di vita complicate e il dramma di non avere una casa.”

Esiste una Milano che sa osservare, è capace di mettere a fuoco il disagio, ascoltarlo e provare a curarlo. E’ la Milano di Riscatti, un’associazione di volontariato che, attraverso la fotografia, realizza progetti per promuovere l’integrazione sociale e dare un’opportunità a chi soffre o a chi nella vita è rimasto indietro.

Fotografi senza fissa dimora è un progetto che coinvolge – oltre a Riscatti – i docenti della redazione di Witness Journal, il Comune di Milano e Fondazione Cariplo. Circa 40 tra senzatetto e richiedenti asilo hanno così l’opportunità di frequentare un corso di fotogiornalismo, partecipare a un concorso e vincere l’occasione di lavorare presso un ente del settore.

Dopo la prima sessione di corsi (svoltasi tra gennaio e marzo 2018) una giuria di esperti ha selezionato il vincitore della borsa lavoro: Salvatore UIisse. Abituato a raccontare le sue giornate attraverso scatti realizzati con il telefono cellulare, per Salvatore non è stato semplice abituarsi alla macchina fotografica. Spronato dagli insegnanti e motivato da tutto il gruppo, ha poi preso dimestichezza con lo strumento e da osservatore attento è riuscito a raccontare la sua Milano attraverso uno stile insolito e personale.

“Fotografare mi ha fatto dimenticare le mie condizioni di vita complicate e il dramma di non avere una casa” dice Salvatore rivedendo i suoi scatti che, insieme a quelli degli altri selezionati, saranno esposti a fine anno presso il Padiglione di Arte Contemporanea del capoluogo lombardo. Tra i suoi motivi ricorrenti, i riflessi: “Sostare davanti alle vetrine, agli specchi, ai finestrini di auto e tram è un modo per fermare frammenti di vita e mescolarli insieme con un po’ di fantasia”. Fotografare anche per rivedersi, ricordare di esserci, sapere di avere un volto e una storia. La Milano di Salvatore Ulisse è la città della speranza che rinasce dagli angoli o si rivela all’improvviso dentro un riflesso inatteso.

Il reportage

Scheda autore

Salvatore Ulisse

[:it]Salvatore Ulisse nasce nel 1953 a San Severo ma cresce a San Paolo di Civitate (Foggia). Nel 1967 arriva a Milano, città dove vive tuttora.

Tra il gennaio e il marzo 2018 ha frequentato il corso di fotografia organizzato dall’associazione Riscatti e tenuto dalla redazione di Witness Journal. Secondo la giuria selezionatrice il suo lavoro è risultato il migliore tra quelli proposti e questo gli ha permesso di accedere a una borsa lavoro organizzata in collaborazione con il Celav (Centro di mediazione al lavoro) del Comune di Milano.[:]

Fotocamera: Sony a6000
Obiettivo: Sony 16-50 f/3.5-5.6

English version

[:it]

Life reflected

 

Photography by Salvatore Ulisse

Story edited by Antonio Oleari

 

“Photographing made me forget my complicated living conditions and the tragedy of not having a home”

 

With Homeless photographers (created by the onlus Riscatti with Witness Journal) approximately 40 homeless people and asylum seekers have the opportunity to attend a photojournalism course, participate in a competition and win the opportunity to work with photography.

 

After the first session of courses a jury of experts selected the winner of the job exchange: Salvatore Ulisse. “Photographing made me forget my complicated living conditions and the tragedy of not having a home” he told. It also means remembering to exist, to have a face and a story.[:]