Curarsi per curare
WJ #90In Svizzera si sperimenta il teatro non solo come forma terapeutica per un ampio spettro di disagi ma anche per aiutare gli operatori a riattivare il proprio benessere mentale indispensabile per superare un carico di stress che se non gestito spesso porta addirittura all’abbandono della professione
Uno studio svizzero sui percorsi professionali in campo infermieristico evidenzia come molti professionisti delle cure (quasi la metà) abbandonino la professione per problemi legati a esaurimento o a fenomeni di burnout. Quest’ultimo in particolare è un insieme di manifestazioni psicologiche e comportamentali che può insorgere in operatori che lavorano a contatto con la gente e che possono essere raggruppate in tre componenti: esaurimento emotivo, depersonalizzazione e ridotta realizzazione personale. Purtroppo uno dei problemi del burnout è che spesso gli operatori stessi non riconoscono di essere in una situazione di svuotamento e bruciatura.
Dal 1995 a Mendrisio (Svizzera) convivono due strutture appartenenti all’Organizzazione socio-psichiatrica cantonale. Si tratta della Clinica psichiatrica cantonale (CPC) e del Centro abitativo ricreativo e di lavoro (CARL) che accolgono persone bisognose di cure e di sostegno specialistico a causa di una malattia psichica. Nelle due strutture opera personale sanitario (in CPC) ed educativo (al CARL). Da un loro confronto è nato il progetto Emozioni, corpo e movimento… un’esperienza di BenEssere che ha creato spazi di rigenerazione, condivisione di gruppo ed espressione di sé al fine di arrivare alla padronanza degli stati emotivi e di migliorare così la qualità di vita degli operatori stessi.
In particolare il teatro è, per sua natura, uno spazio protetto dove allenare una diversa esperienza di comunità e, attraverso l’azione creativa di gruppo, attivare risorse di benessere mentale.