Cracking the Monolith

WJ #131

Masse di persone continuano a pensare che il femminismo sia anti-religione. In realtà il femminismo ha contribuito a trasformare il pensiero religioso patriarcale in modo che un maggior numero di donne possa trovare una connessione con il sacro e impegnarsi nella vita spirituale.

Bell Hooks

Noa è il nome di una rivoluzionaria gentile, che lotta per difendere i propri valori e inseguire i propri ideali nel rispetto dell’identità ebraica e delle mitzvot. Il nome ricorda una delle prime femministe della Storia, ed è stato scelto da Melanie per la figlia, perché possa essere portavoce di una volontà diffusa di cambiamento.

La discendenza ebraica tradizionalmente è matrilineare: è ebreo chi nasce da madre ebrea. Il pensiero progressivo sottolinea la centralità della famiglia, propone la tolleranza e l’apertura verso la completa uguaglianza di uomini e donne nella vita ebraica, aprendo così alla donna ogni pratica che tradizionalmente l’ebraismo riserva all’uomo.

Il Bar Mitzvah è un rito che tradizionalmente spetta solo al figlio maschio. Ma basta una consonante per scoprire una rivoluzione e una speranza. Da Bar Mitzvah – il rito maschile – a Bat Mitzvah – quello femminile – c’è solo una r che diventa una t. A Bologna nel 2021 accade qualcosa di potente: l’accesso all’età adulta di una ragazza di famiglia ebraica mista. Una contrapposizione delicata verso la granitica pratica integralista che considera la donna che parla e legge a voce alta irrispettosa nei confronti di Dio. Voce come centro di riscatto, integrazione, parità.

Una donna ebrea sefardita vuole per i suoi figli l’uguaglianza di fronte a Dio e agli uomini. Il Bat Mitzvah riformato diventa futuro e speranza per Noa, che porta tra le sue braccia i sacri rotoli mentre la Rabbina officia l’antico rito religioso, simbolico e legale del diventare adulti. Le congregazioni riformate, sono 1.200 in 40 paesi, e contano un milione e mezzo di ebrei su quindici milioni, testimoni di un adattamento che supera qualsiasi stereotipo.

Il reportage

1) Melanie, ebrea sefardita, al termine della cerimonia della maggiorità religiosa della figlia Noa Dolores, ha in mano il programma del Bat Mitzvah da lei stessa organizzato, nella chiesa sconsacrata Sympo, per permettere alla figlia femmina quel rito che tradizionalmente spetta solo al figlio maschio. Melanie, francese, da quando risiede a Bologna è stata accolta dalla Associazione Or’Ammim per l’Ebraismo progressivo dell’Emilia-Romagna (Bologna, 3 luglio 2021).


2) La famiglia di Noa riunita al Bat Mitzvah: da sinistra Joshua il fratello, Melanie la madre, Noa la festeggiata, Daniel il padre, inglese cattolico. La famiglia ringrazia tutti gli invitati. Seguirà il taglio della torta che porterà verso la conclusione della festa. Questa importante cerimonia celebra il passaggio all’età adulta che per le donne avviene al compimento del dodicesimo anno di età. (Bologna, 3 luglio 2021).


3) Noa legge la Torah seguendo il testo sacro con lo Yad, un puntatore che può essere di vari materiali e forme, e che termina con una mano con l’indice teso. La Rabbina, Rav Ariel J Friedlander, affianca Noa. Le sue mani sono state ricamate con l’henné, secondo un’antica tradizione sefardita, dalla madre Melanie: la preparazione viene fatta il giovedì che precede la cerimonia (Bologna, 3 luglio 2021).


4) La mattina della cerimonia, nella loro casa a Bologna, Noa Dolores allaccia il vestito alla madre. Il tatuaggio lo ha disegnato Melanie in ricordo dell’infanzia trascorsa nel Nord Africa (Bologna, 3 luglio 2021).


5) Dopo la celebrazione religiosa, Noa viene sollevata sulla sedia da quattro uomini (da destra il padre Daniel, Marco, Juan, Raffaele), mentre con musica dal vivo si intona la Hora (canzoni Siman tov e Mazel tov) per festeggiare con parenti e amici. Noa è così diventata membro a pieno titolo della comunità alla data ebraica del suo dodicesimo compleanno, il 4 del mese ebraico di Adar. (Bologna, 3 luglio 2021).


6) Nella camera di Noa. Un letto a baldacchino, le cuffie per ascoltare la musica, un poster di Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, un tavolo con un quartiere di New York creato con i Lego: oggetti di una ragazza che sta per passare all’età adulta. (Bologna, 1 luglio 2021).


7) Nel giardino della casa della famiglia di Noa, la sera del giovedì che precede il Bat Mitzvah Melanie dipinge le mani di sua figlia Noa e alle donne dalla comunità Or’Ammim per l’Ebraismo progressivo dell’Emilia-Romagna, come da tradizione ebraica sefardita. In primo piano il libro per le dediche per la partecipazione (Bologna, 2 luglio 2021).


8) Melanie abbraccia Noa nel giardino di casa il giovedì che precede il Bat Mitzwah per la festa delle donne della Comunità ebraica progressista (Bologna, 1 luglio 2021).


9) Il giorno prima della cerimonia, Melanie ha preparato il salone della festa decorando la sedia con un fiocco Tiffany, il colore di riferimento scelto da Noa Dolores. La Riforma non ha mai rinnegato la tradizione, anzi, custodendo il passato, ha tentato di adattarla ai tempi moderni (Bologna, 2 luglio 2021).


10) Daniel, il padre di Noa, è cattolico ma indossa il Kippha tradizionale. La ragazza e la madre Melanie osservano la Rabbina Rav Ariel J Friedlander che celebra Kiddush, la benedizione del vino, e l’Hamotzi, la benedizione del pane, poco prima del buffet. Le feste delle Comunità riformiste possono svolgersi in vari luoghi come la sinagoga, i ristoranti o sale eventi. In questo caso si festeggia al Sympo, luogo di eventi situato in una chiesa sconsacrata (Bologna, 3 luglio 2021).


11) In una scatola sono stati preparati le Kippot, i copricapi circolari ebraici tradizionali che per questa cerimonia seguono il colore scelto da Noa: blu Tiffany. Fatte a mano da un artigiano, vengono offerte all’ingresso per chi desidera indossarle e poi tenerle a ricordo (Bologna, 3 luglio 2021).


12) Al termine della cerimonia religiosa, la famiglia Lacide (nell’angolo sinistro) saluta la Rabbina Rav Heidi Hoover di B’ShERT (Beth Shalom v’Emeth Reform Temple) che ha seguito in collegamento via Zoom da Brooklyn (New York). Noa ha preparato con la Rav americana il percorso di lettura del Sefer e, in particolare, del numero 27 della Parashat Pinchas. A causa della situazione sanitaria complessa Noa non ha potuto celebrare la cerimonia a New York, come sognava. (Bologna, 3 luglio 2021).


13) Noa Dolores ha appena letto dal Sefer il brano della Parashat Pinchas da cui è tratto il suo nome, diventando così una giovane donna che – proprio come la Noa della Torah, figlia di Zelofcad – lotta per difendere i propri valori e inseguire i propri ideali nel rispetto dell’identità ebraica e delle mitzvot. Per Noa questa Parashat insegna che, solo con una forte determinazione, ogni piccolo passo può essere decisivo per raggiungere un ideale (Bologna, 3 luglio 2021).


14) Gli invitati festeggiano e, accompagnati da musiche tradizionali, ballano in ampi cerchi: donne, uomini, giovani ragazzi e ragazze, senza distinzioni di sesso o età o religione, perseguendo il concetto dell’inclusione che contraddistingue l’ebraismo riformato. Melanie e Joshua, il fratello di Noa, indossano il tradizionale Tallit (Bologna, 3 luglio 2021).


15) Joshua, il fratello di Noa, si reca a salutare gli ultimi invitati mentre la festa volge al termine. Tutti gli invitati, entrando nella sala, hanno attraversato l’arco festoso di accoglienza, fatto di palloncini bianchi e blu Tiffany. Come da tradizione, la cravatta del fratello e del padre di Noa sono del colore prescelto per la cerimonia (Bologna, 3 luglio 2021).

Scheda autore

Fiorella Baldisserri e Isabella Franceschini

Cracking the Monolith

Fiorella Baldisserri è una fotografa di Bologna, amante dei viaggi sia per mestiere che per passione. Ha fatto studi classici ed è interessata all’arte in ogni sua forma. Sente molto vicino il reportage come genere fotografico, che permette di osservare le persone, entrare nelle storie e raccontarle attraverso le immagini e attraverso l’indagine di sé. Alcuni suoi scatti sono stati pubblicati da testate giornalistiche nazionali e internazionali, cartacee e online.

www.fiorellabaldisserri.com

Isabella Franceschini, fotografa freelance, è laureata in Economia all’università di Bologna. Sta sviluppando progetti a lungo termine partendo da tutto ciò che influenza gli esseri umani e le loro relazioni. Il suo interesse per il mondo è rivolto principalmente verso le persone e la quotidianità. Negli ultimi anni i suoi progetti sono stati pubblicati su riviste nazionali e internazionali.

www.isabellafranceschini.com

Fotocamera: Nikon D750, Leica Q, Sony Alfa 7III
Obiettivo: Nikkor 35mm f 1.8, Nikkor 50mm f 1.4, Summilux 28mm f 1. 7, Fe 24-105mm f 4

English version

Cracking the Monolith

Photography by Fiorella Baldisserri e Isabella Franceschini

Story edited by Fiorella Baldisserri, Isabella Franceschini and Marika Ikonomu

Masses of people still think that feminism is anti-religion. In actuality feminism has helped transform patriarchal religious thought so that more women can find a connection to the sacred and commit to spiritual life (from “Feminism is for everybody”, bell hooks)

Noa is the name of a kind revolutionary, who struggles to defend her values and to pursue her ideals respecting Jewish identity and the mitzvot. Melanie decided to call her daughter Noa, in honor of one of the very first feminists in history, wishing her to fight for a fairer world through reformism.  Melanie, a Sephardic Jew, embraced reform Judaism, that aims at the complete equality of the sexes, opening to women every practice that Judaism traditionally reserves for men.

Among them, Bar Mitzvah is a ceremony traditionally reserved for men. From Bar Mitzvah to Bat Mitzvah there is only an r becoming a t. In Bologna in 2021 something powerful happened: the access to adulthood of a young Jewish girl belonging to a mixed family. Inclusion and preservation of tradition. This quiet Bolognese Jewish liturgy gathers feminine and plural voices, aiming redemption, integration, and equality.

A progressive Sephardic Jewish woman wants equality for her children in front of God and in front of all people. So, Bat Mitzvah in Reform Judaism becomes hope and future for Noa, who carries the sacred scrolls in her arms while a rabbi celebrates the religious, symbolic, and legal rite of becoming an adult. Reform Judaism congregations are about 1.200 in 40 countries, and they gather one and a half million Jews out of fifteen million in the world.