Covid-19 syndROME
WJ #119Si trovano a Roma vestigia di una magnificenza e di uno sfacelo tali, che superano l’una e l’altro, la nostra immaginazione (Goethe)
Ad un anno dall’inizio ufficiale della pandemia da Coronavirus con il conseguente lockdown totale, Il settore turistico e quello della ristorazione sono stati i maggiormente colpiti dalla crisi. La chiusura delle frontiere e la forte limitazione della libertà di movimento nazionale e internazionale hanno provocato ingenti danni economici, lavorativi e sociali soprattutto in una città come Roma.
In un’indagine sull’economia del Lazio pubblicata a novembre 2020 dalla Banca d’Italia, nei primi sei mesi della pandemia, il turismo a Roma ha subito un crollo di 2,5 miliardi di euro, soprattutto straniero, caposaldo della sua economia turistica. Roma libera dal caos di folle oceaniche di turisti ha disorientato gli stessi romani, non più abituati ad attraversare la città nella metà del tempo, complice anche la diffusione del lavoro da remoto. Inoltre l’ Ente Bilaterale Turismo Lazio (EBTL) ha dichiarato che nei primi nove mesi del 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, le presenze negli alberghi della Città Metropolitana di Roma sono diminuite del 77,1% e quelle dei turisti stranieri di oltre l’80%.
Roma è anche la città di Luciano Lattanzi, dove è nato e cresciuto, fotografo per passione che ha voluto immortalare la bellezza surreale e onirica della città nei mesi di lockdown come catapultati un quadro metafisico di Giorgio De Chirico o nella “Città invisibile” di Italo Calvino. Sensazioni contrastanti le sue, un misto tra gioia egoistica di vivere la propria città appieno e, il sentire ardere una nostalgia profonda e non riconoscerla più. Una città che si svuotava solo in agosto ma che da un anno a questa parte vive un silenzio e un vuoto quasi irreali. Roma la “Caput Mundi”, la “Città Eterna”, la “grande Bellezza” vive in uno stato di sospensione irreale.
La bolla di una gestione distorta del turismo straniero è scoppiata e la pandemia è stata semplicemente la goccia che ha fatto traboccare un vaso, facendo venire a galla tutti gli errori del passato. Questa è l’occasione per ripensare ad una nuova idea di turismo responsabile e sostenibile nel rispetto delle persone locali e dei luoghi storici.