Casa
WJ #147”La casa dovrebbe essere lo scrigno del tesoro del vivere.” (Le Corbusier)
Casa, dal latino “casa”, capanna, è un edificio (o parte di esso) utilizzato stabilmente da persone per ripararsi dagli agenti atmosferici. Ospita uno o più nuclei familiari e talvolta anche animali domestici.
Secondo un articolo di Openpolis pubblicato nel 2022, le persone senza tetto e senza fissa dimora erano poco meno di 100.000 in tutta Italia, due terzi di sesso maschile e un terzo femminile. Roma Capitale si attestava come la città con il maggior numero di senza fissa dimora di tutto il paese per un totale di circa 22.000 persone, 3.000 i minori. Numeri sicuramente non esaustivi e completi, per la loro difficile determinazione derivante dalle statistiche fornite di prima mano dalle pubbliche amministrazioni e dalle forze dell’ordine di controllo alle quali in parte sfugge una fetta di mondo che la nostra società benestante non vorrebbe vedere. Sono gli invisibili della strada, tutti coloro che non trovano pace in un luogo chiamato casa. Sono persone di ogni razza, età, religione e provenienza; fra loro si incontrano giovani e vecchi, italiani e stranieri, con e senza problemi fisici o mentali, in grave difficoltà economica.
Roma lamenta un numero sempre più cospicuo di micro e macro accampamenti che velocemente scompaiono e ricompaiono, a fronte di sgomberi continui da parte delle autorità competenti. Vi sono luoghi in cima alle righe delle pagine di cronaca locale, celeberrimi gli spazi retrostante la stazione ferroviaria di Roma Termini e Viale Pretoriano, dove l’alternarsi di sgomberi e riappropriazione di spazi pubblici assume a tratti l’aspetto di una lotta intestina. Mondi come le stazioni, i ponti, il lungofiume, lo stesso colonnato di San Pietro, i parchi e i fazzoletti di verde urbano, persino le aree archeologiche: ogni posto sembra adatto ad un tenda o a un materasso di fortuna agli occhi di chi non ha che il cielo come tetto in una notte senza riparo da ogni tipo di agente atmosferico e non.
Nel frattempo l’anno giubilare si avvicina inesorabilmente, e Roma vorrebbe farsi bella per risplendere della sua antica gloria. Eppure le soluzioni tardano ad arrivare da parte della pubblica amministrazione; le risposte concrete di aiuto, vicinanza e sostegno non sono all’orizzonte e vengono spesso demandate alle associazioni che a loro volta cercano di far fronte all’emergenza come e là dove possono, nonostante le poche risorse. Perché la casa non è solo una questione di mattoni, ma di pace, condivisione e amore.