Carmilla

WJ #142

“Devo trovare un modo diverso per fare soldi il prima possibile, o rischio di finire per strada”. 

Foxxy Angel, sex worker e portavoce del Centro Informazioni sulla Prostituzione (PIC)

 

Carmilla, la vita di due sex worker

Da una decina di anni a questa parte la vita di sex workers (escort, bondager, slave, drag queen, ecc) è fortemente cambiata. I costumi e le tecnologie sono progrediti e così anche questo tipo di mestiere si è evoluto digitalmente: dalla comparsa di social network ad abbonamento senza quasi politiche restrittive ai portali di live streaming dove, con pochi “token” (la valuta digitale con cui pagare le prestazioni) è possibile non solo vedere una ragazza spogliarsi e masturbarsi davanti alla (web)cam, ma anche interagire con lei scrivendo nella chat, richiedere un momento privato e addirittura prendere il controllo del lush, un piccolo vibratore e azionarlo quando si vuole. 

Il COVID e il successivo lockdown hanno ulteriormente contribuito ad aumentare questo tipo di mercato, in particolare quello delle cam girl. 

I contesti in cui lavorano i sex workers vanno da quelli più noti e drammatici, come lo sfruttamento, a quelli al di fuori dei riflettori della cronaca, in cui da una necessità è nata una scelta consapevole. Come la storia di una coppia che ha come nome d’arte “Carmilla”, di Torino, entrambi content creator per adulti. La loro giornata trascorre tra attività “normali”, come fare la dog sitter o preparare la colazione, e attività di adult content creator: creazione di video per i loro profili, di immagini da inviare al cliente che le ha commissionate e soprattutto la realizzatione di dirette in portali per camgirl.  

Entrambi sono giovani: studente universitario lui, lavoratrice precaria lei, hanno scelto liberamente di dedicarsi all’intrattenimento per adulti per sbarcare il lunario. A lei avevano offerto lavori full time per 800 euro, a lui anche a meno, cifre che impedirebbero loro di arrivare a fine mese. Entrambi hanno colto l’opportunità di vedere raccontata la loro storia, per poter mostrare un’angolazione differente su come un mestiere così particolare, nato per necessità, possa di fatto essere svolto in piena consapevolezza, autonomia fisica e intellettuale, e serenità.

Nel novembre 2022 è nato questo progetto fotografico per contribuire al riconoscimento dei diritti e della dignità dei sex workers, che vuole sensibilizzare le persone alla rimozione di quello stigma sociale che ancora è diffuso e che spesso circonda il lavoro legato alla sfera del sesso.

Il reportage

Scheda autore

Marco Donatiello

Marco Donatiello è un fotografo di Imperia, da sempre impegnato nel sociale. Da più di venti anni racconta storie molto diverse tra loro, ma tutte con un unico comune denominatore, la scelta di vivere borderline, fuori dagli schemi socialmente condivisi. Marco utilizza la fotografia come un ariete per entrare in posti e situazioni difficilmente accessibili: da un monastero di suore di clausura, ai campi rom, alle stanze dei content creator per adulti.

Fotocamera: Canon Eos RP, Canon Eos 6D e GoPro Hero9
Obiettivo: Tokina 16-28 f/2.8 e Sigma 70-200 F/2.8

English version

Carmilla, the life of two sex workers

Photo by Marco Donatiello

Text by Emanuela Corazziari

 

“I have to find a different way to make money as soon as possible, or I risk ending up on the streets.”

Foxxy Angel, sex worker and spokesperson for the Prostitution Information Center (PIC)

 

Over the last ten years, the lives of sex workers (escorts, bondagers, slaves, drag queens, etc.) have changed dramatically. Customs and technologies have progressed and so too this type of profession has evolved digitally: from the appearance of subscription social networks with almost no restrictive policies to live streaming portals where, with a few “tokens” (the digital currency with which to pay performance) it is possible not only to see a girl undress and masturbate in front of the (web)cam, but also to interact with her by writing in the chat, request a private moment and even take control of the lush, a small vibrator and activate it whenever you want.

COVID and the subsequent lockdown have further contributed to increasing this type of market, that of cam girls.

The contexts in which sex workers work range from the most well-known and dramatic ones, such as exploitation, to those outside the spotlight of the news, in which a conscious choice was born from a necessity. Like the story of a couple whose stage name is “Carmilla”, from Turin, both content creators for adults. Their day passes between “normal” activities, such as being a dog sitter or preparing breakfast, and adult content creator activities: creating videos for their profiles, images to send to the client who commissioned them and above all the creation of directed on camgirl portals.

Both are young: he is a university student, she is a precarious worker, they have chosen to dedicate themselves to adult entertainment to make ends meet. She had been offered a full time job for €800, and him even less, thus not being able to make ends meet. Both accepted the opportunity to tell their story because they want to show a different angle on how such a particular profession, born out of necessity, is carried out in full awareness and serenity.

This photographic project was born in November 2022, a contribution to knowledge for the recognition of their rights and dignity, which aims to raise awareness among people to remove the social stigma that often surrounds sex-related work.