Blue is the color of the sky
WJ #105Niente anticoncezionali, totale condivisione dei beni e del denaro e l’unica legge da seguire è quella scritta nella Bibbia.
Gloriavale è una comunità cristiana conservatrice di circa 600 persone che hanno scelto di vivere, in isolamento, sulla costa occidentale in Nuova Zelanda. Con “Blue is the colour of the sky”, Marta Bortoli ha realizzato il primo progetto fotografico che racconta la comunità in modo oggettivo, perché il suo obiettivo è “descrivere ma anche salvaguardare, senza giudicare, stili di vita tanto lontani dai nostri, ma comunque esistenti”.
Per fare parte di Gloriavale, fondata nel 1969 da un evangelista australiano, si devono seguire regole tanto semplici quanto rigide. I matrimoni, parzialmente organizzati, spesso portano a nuclei famigliari di 10, anche 15 persone; l’interazione con il mondo esterno è ridotta al minimo e il lavoro occupa gran parte della giornata. Infatti, gli abitanti di Gloriavale, per quanto abbiano uno stile di vita sobrio (vivono in ostelli e gran parte degli spazi sono condivisi) sono guidati da abili ‘manager’: spesso sono gli uomini più anziani della comunità e gestiscono veri e propri affari per un fatturato da milioni di euro, il più produttivo di tutta la west coast.
Allevamenti, agricoltura, produzione di miele e cosmetici, riparazioni di elicotteri, ma soprattutto turismo, tra cui anche quello molto costoso legato alla caccia del cervo.
“La vita a Gloriavale potrebbe essere paragonata a quella delle api in un alveare. Sia gli uomini che le donne hanno una forte etica del lavoro, la volte si arriva a circa 10 ore al giorno per sei giorni alla settimana”, spiega Marta.
Tutti i soldi vengono messi in una cassa comune e poi reinvestiti per il benessere della comunità, anche nei casi in cui uno di loro avesse bisogno di un’operazione sanitaria importante. A Gloriavale “l’unica legge da seguire è la parola di Dio– racconta Marta- e per questo loro rispettano, ad esempio, i dieci comandamenti ma non riconoscono il ruolo della polizia come autoritario, perché non esiste sulla Bibbia”. Questa rigidità in passato ha causato dei problemi perché i membri della comunità, forti delle loro credenze, non hanno sentito la necessità di denunciare alla Polizia alcuni episodi spiacevoli. Ora però, il rapporto tra istituzioni, legge e comunità sta migliorando. Ad esempio, nonostante i ragazzi di Gloriavale non vadano a scuola insieme agli altri, devono comunque essere al passo con il programma nazionale neozelandese. Lo stesso vale anche per la salute: il Governo tiene sotto controllo la vita all’interno della comunità, anche se i membri non accettano di essere vaccinati (rimane comunque una scelta libera).
“Solo attraverso questo stile di vita gli abitanti di Gloriavale credono di poter aver accesso diretto al cielo”, conclude Marta, una delle pochissime persone riuscita a farsi accettare dalla comunità senza farne parte.
Il lavoro di Marta ha vinto il Premio Fotogiornalismo all’International Monthof Photojournalism di Padova. Marta Bortoli era stata selezionata per la partecipazione al Premio Voglino alle letture portfolio del Festival Closer, organizzato da Wj.