Alla sinistra di Cristo
WJ #130L’acqua ha una memoria perfetta e cerca sempre di tornare al punto in cui si trovava.
(Toni Morrison)
È sempre più urgente ricordare che la maggior parte dei drammi ambientali contemporanei sono ormai parte di un dibattito globale che coinvolge la sicurezza alimentare. Come affermato in una delle recenti risoluzioni internazionali delle Nazioni Unite, la pesca artigianale rappresenta oltre il 90% della pesca estrattiva mondiale. Intere comunità basano su questo la loro sopravvivenza e il loro benessere. Proteggere le piccole comunità̀ di pescatori significa quindi proteggere gli habitat la cui biodiversità̀ è fondamentale per garantire l’equilibrio alimentare del nostro pianeta.
Nell’area già̀ economicamente depressa della baia di Guanabara, il porto naturale di Rio de Janeiro, lo sviluppo industriale si sta accaparrando il territorio a discapito della pesca tradizionale, lasciando solo il 12% dell’intera area a 8.000 pescatori. Le limitazioni nell’uso del territorio sono dovute, in parte, alle attività della Marina militare e alle rotte marittime congestionate, ma ancor di più alle restrizioni sempre maggiori imposte dalle compagnie petrolifere, che hanno colonizzato la baia in superficie con piattaforme offshore e il fondo marino con oleodotti e gasdotti.
Oltre a possibili contaminazioni da parte dell’industria petrolifera, stimate a 0,3 tonnellate di metalli pesanti come piombo, zinco e mercurio fuoriusciti ogni giorno, la baia è anche minacciata dall’inquinamento urbano. La metropoli scarica in mare 17 tonnellate al secondo di acque reflue provenienti dagli scarichi domestici non trattati. Nella parte più interna della baia, dove sorge la sconfinata periferia nord di Rio, l’inquinamento ha raggiunto livelli pericolosi per la salute dei pescatori.
In queste zone, eternamente caratterizzate da un profondo abbandono istituzionale, l’attacco all’ecosistema è ancora più aggressivo. Si tratta di un territorio totalmente dominato da milizie e narcotrafficanti, dove è la criminalità organizzata a gestire l’attività di smaltimento dei rifiuti tossici.
Recenti studi dell’Università Federale di Rio hanno mostrato nelle acque di Guanabara un’elevata concentrazione di composti che alterano il sistema endocrino. Questa recente categoria di microinquinanti è in grado di interferire con il sistema endocrino producendo diversi effetti, come la diminuzione della schiusa delle uova di pesce e delle tartarughe, la femminilizzazione dei pesci maschi e altri malfunzionamenti nel sistema riproduttivo di pesci, rettili, uccelli e mammiferi. Nell’uomo, questi effetti includono la riduzione della capacità riproduttiva e l’aumento dell’incidenza di tumori, principalmente al seno, ai testicoli e alla prostata.
Non è più tempo di ignorare questi gravissimi problemi. Questo progetto fotografico vuole indagare la trasformazione socio-economica prodotta dall’inquinamento sulle comunità di pesca della Baia di Guanabara e denunciare le conseguenze che esso provoca sulla salute dei pescatori e delle loro famiglie.