Skandal

WJ #107

Un diritto non è ciò che ti viene dato da qualcuno; è ciò che nessuno può toglierti. William Ramsey Clark

Il 28 luglio 2018 a Rimini è un giorno caldo e afoso. Le strade sono invase da un tourbillon di suoni e colori. È il Rimini Summer Pride, terza manifestazione delle comunità LGBTQ romagnole che vuole diventare un punto di riferimento per la zona. L’importanza dell’evento è tale che vi partecipa anche il sindaco cittadino Andrea Gnassi. Sono circa cinquemila le persone che sfilano sul lungomare per rilanciare il tema dei diritti civili e in particolare per chiederne il riconoscimento a favore delle persone LGBTQ.

Qualcuno, tuttavia, è rimasto talmente turbato alla notizia della manifestazione da organizzare un contro-corteo nello stesso giorno per “riparare” al torto che il Rimini Summer Pride avrebbe inferto alla città e all’ordine “naturale” delle cose. È lo stesso 28 luglio ma è mattino, e il comitato cattolico tradizionalista “Beata Giovanna Scopelli” di Reggio Emilia dà inizio a quella che il Comitato chiama “processione di riparazione pubblica”. Secondo gli organizzatori, la processione rappresenta “una preghiera di riparazione, con la forma liturgica della processione, il cui scopo primario non è sfilare in strada ma fare un’offerta pubblica a Dio in riparazione di uno scandalo, ugualmente pubblico”. Lo scandalo di essere scesi in strada a reclamare diritti e visibilità. Assieme al comitato reggiano sfilano fedeli provenienti da tutta la regione. Come avviene spesso in queste circostanze, i partecipanti sono un mix di estremismo religioso e destra radicale: attivisti locali di Forza Nuova e tre aderenti all’associazione femminile forzanovista Evita Peron partecipano infatti al corteo. Il motto della processione, stampato anche su decine di magliette indossate dai fedeli nel corso della manifestazione, è stato: “Instaurare Omnia in Christo”.

Possiamo parlare di una città divisa dai due eventi? A guardare i semplici numeri, non potremmo dirlo: alle miglia del pomeriggio hanno risposto in quattrocento accogliendo l’appello alla processione. È il valore pubblico a essere importante: i diritti vanno conquistati, certo, ma anche pubblicamente dichiarati.

Il reportage

Scheda autore

Francesco De Luigi

Skandal

Francesco De Luigi insegna italiano alle scuole medie di San Marino. Prima d’essere insegnante ha scritto poesie e continua a farlo. È stato giornalista e fotoreporter in un quotidiano locale. Tra le tante foto scattate una su tutte ha lasciato il segno: ha ritratto l’ex direttore della Banca Centrale di San Marino col dito medio alzato diretto verso di lui. Quel dito medio gli è valso il licenziamento e ha scatenato una crisi bancaria.

Fotocamera: Canon EOS 80D
Obiettivo: Tamron 17-50mm f/2.8

English version

Skandal

by Francesco De Luigi

Text by Francesco De Luigi and Stefano Pontiggia

A right is not what someone gives you; it’s what no one can take from you. (William Ramsey Clark)

Saturday, July 28th, 2018, is a hot and sultry day in Rimini. A tourbillon of sounds and colors is invading the streets. It is the Rimini Summer Pride, the third manifestation of the Romagna LGBTQ communities that aims to become a reference point for the area. The importance of the event is such that the city mayor Andrea Gnassi also participates. About five thousand people gathered on the waterfront to revive the issue of civil rights and ask for their recognition in favor of LGBTQ people.

Someone, however, was so upset by the news that a counter-procession has been organized on the same day to “repair” the wrong that the Rimini Summer Pride would inflict on the city and the “natural” order of things. It is the same July 28th in the morning, and the traditionalist Catholic committee “Beata Giovanna Scopelli,” based in Reggio Emilia, starts what the Committee calls “procession of public reparation.” According to the organizers, the procession represents “a prayer of reparation, with takes the liturgical form of the procession, whose primary purpose is not to parade in the street but to make a public offering to God in reparation for an equally public scandal.” The scandal of having taken to the streets to claim rights and visibility.

Together with the Scopelli committee, faithful from all over the region come to participate in the religious event. As it often happens in such circumstances, the participants are a mix of religious extremism and radical right: local Forza Nuova activists and three members of Evita Peron’s female association participate in the parade. The motto of the procession, also printed on dozens of T-shirts worn by the faithful during the event, was Instaurare Omnia in Christo.

Can we talk about a city divided by the two events? If we look at the pure numbers, we could not say that: only four hundred joined the appeal to the procession when the Rimini Summer Parade has seen people participating by the thousands. It is the public value that is important here: civil rights must be conquered, of course, but also publicly declared.