Fridays for Future

WJ #107

Quindici mila anime colorate, dove è il verde a dominare. Come un foresta, come un grande polmone che dava respiro allo stesso ideale: salvare il pianeta, e farlo al più presto.

Sono i ragazzi che hanno invaso le via di Bologna in occasione del terzo sciopero globale per il clima, quando la città felsinea si è unita alle centinaia di altre in tutto il mondo. Insieme, dalla scuola materna alle superiori arrivando anche ai più grandi universitari, i ragazzi seguono le orme di Greta Thunberg, attivista sedicenne che un anno fa ha smesso di andare a scuola ogni venerdì, protestando davanti al parlamento svedese.

Skolstrejk för klimatet («Sciopero scolastico per il clima») è la scritta sul suo cartello e la sua volontà, che in poco tempo ha fatto il giro del mondo dando vita ai Fridays for future, giornate di sciopero che uniscono i giovani come lei. “Saltiamo le lezioni per darne una a voi”, si legge su uno dei tanti manifesti alzati nel corteo di Bologna. L’attacco è rivolto alle istituzioni, agli adulti delle generazioni precedenti colpevoli di aver saturato l’ecosistema, dall’eccesso di emissioni di anidride carbonica allo spreco incontrollato delle materie prime. “Non c’è più tempo ormai, bisogna cambiare rotta e bisogna farlo in fretta– spiega Davide, uno dei rappresentanti di Fridays for future di Bologna- vogliamo che anche la nostra città dichiari lo stato di emergenza climatica ed ecologica”. E così è successo, lunedì 30 settembre, tre giorni dopo l’ultimo sciopero, l’amministrazione bolognese si è schierata dalla parte dei ragazzi approvando una mozione proposta dagli ambientalisti di Extinction Rebellion (Xr), il ramo più radicale dei più giovani Fridays for future. Oltre allo sciopero, infatti, gli attivisti di Xr, tra flash mob e notti insonni passate davanti al Comune, hanno strappato l’accordo più “avanzato” d’Italia: oltre allo stato di emergenza, Bologna ha stabilito una data certa, il 2030, per raggiungere le zero emissioni di Co2, oltre all’istituzione di regolari assemblee pubbliche per fare il punto insieme a cittadini e attivisti preoccupati.

Tanti, tra gli adulti, i sostenitori della causa e i curiosi, tra cui anche i fotografi del Witness journal che hanno seguito lo sciopero. Questo progetto infatti è il lavoro corale di quattro di noi che hanno seguito la manifestazione: Danilo Garcia Di Meo, Valeria Altavilla, Vittorio Giannitelli e Ginevra Abeti.

Il reportage

Scheda autore

Danilo Garcia Di Meo, Ginevra Abeti, Valeria Altavilla, Vittorio Giannitelli

Fridays for Future

Ginevra Abeti

Ginevra Abeti nasce a Correggio. Seguendo le orme dei suoi idoli, vuole diventare fotoreporter soprattutto per raccontare  l’empatia alla base delle relazioni umane.

Valeria Altavilla

Valeria Altavilla, fotografa e bibliotecaria. Valeria coordina l’organizzazione di eventi e mostre per Wj Bologna e cura le pagine social per la rivista e l’associazione.

Danilo Garcia Di Meo

Danilo Di Meo fotografo freelance, collabora con diverse ONG e agenzie di stampa per la realizzazione di reportage. Nel 2019 partecipa a Master of Photography.

Sara Forni

Sara Forni cresce a Bologna. Attratta da una curiosità ossessiva, vuole fare la giornalista per dare voce a chi non ce l’ha. Il suo motto? “Se una storia non viene raccontata, quella storia non esiste”.

Vittorio Giannitelli

Vittorio Giannitelli, grafico e fotografo. Dal 2017 entra a far parte della redazione di DINAMOpress.it e dal 2018 cura la comunicazione visiva di Witness Journal.

English version

The Fridays for future’s lung

by Danilo Garcia Di Meo, Ginevra Abeti, Valeria Altavilla, Vittorio Giannitelli

Story edited by Sara Forni

Fifteen thousand colorful souls, where green dominates. Like a forest, like a large lung that gave breath to the same ideal: save the planet, and do it as soon as possible.

These are the young people who invaded the streets of Bologna on the occasion of the third global strike for the climate, when the city of Bologna joined the hundreds of others around the world. Together, from kindergarten to high school and even to the greatest university students, the children follow in the footsteps of Greta Thunberg, a 16-year-old activist who a year ago stopped going to school every Friday, protesting in front of the Swedish Parliament.

Skolstrejk för klimatet (“School strike for the climate”) is the inscription on her sign and her will, which in a short time has gone around the world giving rise to Fridays for future, days of strike that unite young people like her. “Let’s skip the lessons to give one to you”, reads one of the many posters raised in the procession of Bologna. The attack is aimed at institutions, at adults of previous generations guilty of having saturated the ecosystem, from excessive carbon dioxide emissions to the uncontrolled waste of raw materials. There is no more time, we need to change course and we need to do it quickly”, explains Davide, one of the representatives of Fridays for future in Bologna, “we want our city to declare a state of climatic and ecological emergency”. On Monday 30 September, three days after the last strike, the Bolognese administration took the side of the boys and approved a motion proposed by the environmentalists of Extinction Rebellion (Xr), the most radical branch of the younger Fridays for future. In addition to the strike, in fact, the activists of Xr, between flash mobs and sleepless nights spent in front of the city, tore the most “advanced” agreement in Italy: in addition to the state of emergency, Bologna has set a certain date, 2030, to reach zero CO2 emissions, as well as the establishment of regular public assemblies to take stock with citizens and activists concerned.

Many, among adults, supporters of the cause and the curious, including photographers of the Witness journal who followed the strike. This project is in fact the choral work of four of us who followed the event: Danilo Garcia Di Meo, Valeria Altavilla, Vittorio Giannitelli and Ginevra Abeti.