Foto di Ilaria Turini e testi di Giovanna Lo Conte
#nonsiamoinvisibili
Una piazza che rende visibili tutte quelle persone che rimangono troppo spesso escluse, isolate, sfruttate e quindi invisibili. Quelle stesse persone che ricoprono ruoli essenziali nella società, come le donne, i ricercatori, i braccianti agricoli, i riders, i lavoratori dello spettacolo, che spesso rimangono senza diritti o tutele. Gli “invisibili” si sono riuniti a piazza S. Giovanni per uscire della propria condizione di invisibilità e lottare per la giustizia sociale, i propri diritti e soprattutto la propria libertà.
#lavoratori irregolari
Il decreto Rilancio, seppur salutato da molti come un passo avanti contro lo sfruttamento, lascia indietro decine di migliaia di lavoratori a cui non hanno ancora rinnovato il permesso di soggiorno. Regolarizzare un migrante oggi costa al datore di lavoratore 500 euro.
#bracciantiagricoli
Secondo i dati forniti dalle autorità di controllo, il “business degli irregolari” arriva ad un valore di quasi 5 miliardi l’anno con 1,8 miliardi di evasione contributiva. In Italia quasi 30.000 aziende si avvalgono delle attività di caporalato dove i lavoratori irregolari sono costretti a turni di 8-12 ore per una paga che a volte non arriva a 3 euro l’ora. Più che una politica di assistenzialismo, i braccianti chiedono una riforma sostanziale per regolarizzare tutta la filiera agricola e alimentare.
#riders
Nonostante sia stato considerato un servizio essenziale durante l’emergenza sanitaria, le consegne di cibo a domicilio, i riders vivono in una condizione di continua precarietà e lamentano di aver addirittura ricevuto maggiori pressioni del solito a causa dell’abbassamento delle paghe e della competizione in aumento durante il lockdown.
#bambini
Lo Ius Soli, cioè l’acquisizione della cittadinanza come conseguenza di essere nati sul territorio, si applica in alcuni paesi europei e in quasi tutto il continente americano. In Italia un bambino nato da genitori extracomunitari, anche se il padre o la madre hanno vissuto e lavorato in Italia per la maggior parte della loro vita, non gode del diritto di cittadinanza italiana.
#ricercatori
Ogni anno circa 300.000 giovani neolaureati e neodottorati italiani vanno a lavorare in università e centri di ricerca all’estero. Matteo, Giovanni e Chiara, neolaureati in Fisica hanno già ricevuto offerte di lavoro a Lussemburgo, Parigi e Ginevra e lasceranno il paese l’anno prossimo per continuare la loro carriera lavorativa fuori dall’Italia.
#donne
Secondo Non Una Di Meno, collettivo femminista, il lavoro domestico e’ stato dimenticato dal Cura Italia che non prevede alcun ammortizzatore sociale per colf, badanti e baby-sitter. In tutti i paesi degli Stati Membri c’è stato un aumento del 20% dei casi di aggressioni verso le donne durante i primi tre mesi di confinamento e l’Italia ha perso 11 donne che sono state uccise in casa dal proprio figlio o marito.
#lgbtq+
Dopo 25 anni d dibattiti e la tenace opposizione della Cei, anche l’Italia e’ pronta per avere una legge contro l’omotransfobia che contrasti violenza e discriminazione nei confronti dell’orientamento sessuale e di genere.
#BlackLivesMatter
Partendo dalle proteste afroamericane per la morte di George Floyd anche in Italia il movimento Black Lives Matter sostiene la lotta contro il razzismo, perpetuato a livello socio-politico, e la discriminazione razziale.
#lavoratoridellospettacolo
A seguito dell’emergenza sanitaria già il 23 Febbraio chiudevano i teatri e gli spazi culturali. Questi sono stati anche gli ultimi a riaprire il 15 Giugno, in un periodo dell’anno in cui a teatro non ci si va più. Possono riaprire solo le grandi realtà’ e gli eventi che possono permettersi di investire nelle misure di prevenzione: questi rappresentano poco più del 10% dei lavoratori dello spettacolo in Italia. I lavoratori dello spettacolo sostengono che i problemi relativi a questa categoria sono antecedenti all’emergenza covid19 e il versamento di 600 euro una tantum non e’ soddisfacente. Essi chiedono invece una riforma del settore che non prediliga solo le grandi imprese ma tutti i lavoratori.
#Aboubakar Soumahoro
L’attivista e sindacalista italo-ivoriano Aboubakar Soumahoro si occupa di politiche migratorie e di fare luce sullo sfruttamento che riguarda tutta la filiera agricola. Il 21 Maggio 2020 Soumahoro promuove uno sciopero usando lo slogan #nonsonoinvisibile. Il 16 Giugno si incatena a davanti a Villa Pamphili, dove sono stati convocati gli Stati Generali, cominciando una sciopero della fame e della sete chiedendo un “piano nazionale emergenza lavoro” e lacancellazione dei decreti sicurezza.