Sguardi Plurali

Al via il bando di SGUARDI PLURALI, promosso da FIERI in collaborazione con Società Umanitaria Carbonia. Un concorso per selezionare e premiare opere fotografiche, in particolare rivolto a giovani con un retroterra migratorio

Sguardi Plurali

Seconde generazioni, migrazioni, pluralità culturale e sociale. Sono questi i temi al centro del concorso fotografico Sguardi Plurali, promosso da FIERI insieme alla Società Umanitaria di Carbonia e in collaborazione con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia.

L’obiettivo della call è creare una raccolta di testimonianze e racconti del quotidiano che sappiano fare emergere la pluralità culturale e sociale contemporanea italiana, attraverso l’uso del linguaggio fotografico.  In un presente in cui immagini fotografiche e video plasmano come mai prima gli immaginari collettivi e la pubblica opinione, temi come la migrazione non sono mai raccontati da chi vive o ha vissuto un’esperienza di migrazione a livello personale o famigliare.

Le immagini fotografiche e video giocano un ruolo centrale nella formazione degli immaginari collettivi e delle opinioni pubbliche, e contribuiscono in modo determinante alla creazione di comunità immaginate su scala nazionale e sovranazionale. Nonostante l’Italia sia di fatto un Paese plurale, nel quale si esprimono sguardi e sensibilità
culturali complesse e stratificate, le istituzioni politiche e culturali tendono a rappresentare l’identità nazionale in maniera molto uniforme, riproducendo immaginari lontani dalla
concretezza delle relazioni vissute. Inoltre le immagini fotografiche diffuse dai media e dalle istituzioni e che raccontano realtà sociali e culturali legate alla migrazione sono quasi esclusivamente prodotte da professionisti privi di esperienza di migrazione a livello personale o famigliare. Tuttavia oggi non sono pochi i giovani con un retroterra migratorio che in Italia hanno svolto o stanno svolgendo percorsi formativi nell’ambito delle arti grafiche e fotografiche, che stanno iniziando a lavorare come professionisti del settore o che coltivano questa passione a fianco di altri percorsi professionali e di studio. Per queste ragioni FIERI, in collaborazione con Società Umanitaria Carbonia, indice un bando di concorso per selezionare e premiare opere fotografiche, in particolare rivolto a giovani con un retroterra migratorio

Per dare centralità a questo punto di vista ignorato, Sguardi Plurali cerca storie che nascono da giovani con un retroterra migrante: è infatti dedicato a loro il bando che scade l’11 luglio 2021 e che si rivolge ad autrici e autori con età inferiore ai 35 anninati all’estero e immigrati in Italia o nati in Italia da almeno un genitore di origine straniera.

Le candidate e i candidati dovranno inviare un progetto composto da dieci immagini e ambientato in Italia, che potrà riguardare molteplici ambiti della quotidianità, in cui emerga la pluralità culturale e sociale contemporanea.

Le opere selezionate saranno raccolte in una mostra itinerante la cui prima esposizione sarà a Carbonia a partire dal 7 ottobre 2021 nell’ambito della manifestazione How to film the world, rassegna legata al Carbonia Film Festival. A Carbonia saranno inoltre annunciate le opere vincitrici.

La mostra sarà successivamente esposta a Bologna (autunno 2021), Torino (inverno 2021), Milano (primavera 2022). I lavori premiati, accompagnati da una selezione di immagini dagli altri lavori partecipanti, saranno inoltre presentati sul sito di FIERI.

Sguardi Plurali è un progetto ideato da FIERI, che dal 2001 si occupa di studiare i fenomeni migratori attraverso un approccio interdisciplinare, e promosso insieme a CSC Carbonia della Società Umanitaria – La Fabbrica del Cinema, che dal 1999 organizza il Carbonia Film Festival dedicato al tema del lavoro e della migrazione, ed è in collaborazione con CAMERA – Centro Italiano della Fotografia.

L’immagine guida del concorso è un lavoro dell’artista Délio Jasse, membro della giuria di Sguardi Plurali, tratta dalla serie “Pontus” del 2012 e declinata in varie angolazioni.

Tra i giovani fotografi più interessanti del panorama internazionale, Délio Jasse  ha esposto le sue opere in numerose mostre personali, e ha inoltre rappresentato l’Angola, il proprio paese, alla 56esima Biennale di Venezia.

Il lavoro di Jasse, da sempre orientato alla sperimentazione, riflette in particolare sul concetto di memoria utilizzando spesso immagini trovate in album di famiglia o passaporti che custodiscono il racconto di vite passate.