Accompagnati da Tebana di Todo Modo e dall’antropologo Leone Michelini, il punto di partenza è Tappeto Volante, l’area pedonale antistante l’Istituto Comprensivo “Tommaso Grossi”. Area fortemente voluta dalle associazioni del quartiere per creare uno spazio non solo di transito, ma anche di ritrovo delle multietniche famiglie dei 1000 bambini e ragazzi che frequentano la scuola. Questo, come altri interventi nel quartiere, rientra in un’urbanistica della gentilezza che propone piccole trasformazioni strategiche, che durino nel tempo e non stravolgano la struttura originaria del luogo.
Seconda tappa i palazzi AMA, edilizia popolare risalente al 1939, e i loro murales, opera d’arte partecipata che narra le storie degli abitanti raccolte dall’artista Said Dockins al bar Starlight di via Maspero e trasformate in decorazioni murali. Un cambio facciata con l’intento di cambiare la percezione che si ha del quartiere stesso.
Negli spazi concessi dal comune vi è poi la Cooperativa Comunità Progetto che, oltre a essere referente di zona del progetto Qubì – Quanto Basta di Fondazione Cariplo, volto a contrastare la povertà minorile, fa del progetto Ospitalità Solidale il centro nella sua attività nel quartiere. Zoe e Michele raccontano quanto messo in campo: pranzi e cene di quartiere, scambio oggetti, doposcuola Agrabah, orto condominiale in via del Turchino 18, eventi culturali e di aggregazione in collaborazione con enti e associazioni. Un progetto che dura da dieci anni, in sinergia con altre associazioni di quartiere, e che si spera possa proseguire in futuro.
Altra tappa il parco Alessandrini e i suoi orti urbani. Pietro, responsabile degli ortisti, accoglie i partecipanti alla passeggiata nella cascina Colombè, rimessa in ordine dagli ortisti stessi e ora luogo di convivialità e incontro. Gli orti, sempre di proprietà comunale, vengono assegnati, tramite bando, a pensionati e disoccupati e sono una traccia di una Milano contadina che ancora sopravvive nel contesto urbano della città.
Dopo due chiacchiere con l’assessore Perego (assessorato alla cultura-Municipio 4), si giunge all’ultima tappa della passeggiata, la cascina Mancatutto dei fratelli Paolo e Pino Gatti. L’attuale cascina è quanto sopravvive di un complesso molto più ampio, assorbito dall’area dell’ex Macello e dalla viabilità circostante. Lo spazio è un’oasi antica tra palazzi, spazi dismessi e distributori di benzina; le narrazioni di Paolo e Pino sono un tuffo nella storia della loro famiglia e di una Milano quasi del tutto scomparsa. Degna conclusione di tre incontri alla scoperta di quartieri periferici, ma vivaci e con una loro spiccata identità.
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