Robert Capa e Gerda Taro in mostra a Torino

120 immagini per raccontare il lavoro e la vita di due protagonisti della fotografia di guerra internazionale, dal 14 febbraio al 2 giugno 2024 presso "Camera, centro Italiano per la fotografia"

FOto di Robert Capa - Morte di un miliziano lealista, nei pressi di Espejo Fronte di Cordoba, Spagna, inizio settembre, 1936 - The Robert Capa and Cornell Capa Archive, Gift of Cornell and Edith Capa, 2010 © International Center of Photography / Magnum Photos

di Marisa Di Sorbo


Robert Capa e Gerda Taro: un amore senza tempo in mostra a Torino

Camera, centro Italiano per la fotografia ospita, dal 14 febbraio al 2 giugno 2024, Robert Capa e Gerda Taro: la fotografia, l’amore, la guerra, mostra a cura del direttore Walter Guadagnini e Monica Poggi. Racconta con circa 120 fotografie, il rapporto professionale e sentimentale tra i due fotografi e, insieme, alcuni momenti decisivi della storia del Novecento, come la guerra civile in Spagna. Un amore appassionato, interrotto dalla tragica morte di Gerda nel 1937. Impegnati tra lotta politica e fotografia danno vita ad un sodalizio artistico e sentimentale, destinato a durare per sempre, una forza disarmante nella sua unicità.

Capa e Gerda Taro si conobbero a Parigi nel 1934. Lei, Gerta Pohorylle, era fuggita dalla Germania nazista. Lui, Endre (francesizzato André) Friedmann, emigrato dall’Ungheria. Impegnati in prima linea nella lotta di quel tempo, in una Parigi in grande fermento ma invasa da intellettuali e artisti da tutta Europa, dove trovare committenze era sempre più difficile. Per cercare di allettare gli editori, è Gerta a inventarsi il personaggio di Robert Capa, un ricco e famoso fotografo americano arrivato da poco nel continente, alter ego con il quale André si identificherà per il resto della sua vita. Anche lei cambia nome e assume quello di Gerda Taro.

Gerda Taro – Miliziana repubblicana si addestra in spiaggia Fuori Barcellona, 1936
Gift of Cornell and Edith Capa, 1986 © International Center of Photography

Nell’agosto del 1936 giungono in Spagna, dove è in corso la guerra civile tra repubblicani e fascisti. Qui realizzano due dei loro scatti simbolo: Robert Capa fotografa il Miliziano colpito a morte. Gerda Taro immortala una miliziana in addestramento, pistola puntata e scarpe con i tacchi. A queste immagini ne seguono molte altre, raffiguranti soldati e soldatesse, testimoniando le difficili condizioni di vita della popolazione civile. I loro scatti, trovano spazio sui maggiori quotidiani dell’epoca, contribuendo alla loro affermazione professionale.

Il 1936 e il 1937 sono anni intensi. Robert Capa e Gerda Taro si spostano tra Parigi e la Spagna. Documentano gli scioperi nella capitale francese e le elezioni del 1937, conclusesi con la vittoria del raggruppamento antifascista del Fronte Popolare.

Dopo la vittoria del Fronte Popolare, però, durante la battaglia di Brunete, in Spagna, il 24 luglio 1937, Gerda Taro viene involontariamente investita da un carro armato e muore. L’anno successivo, Robert Capa realizza il  volume Death in the Making, dedicato alla compagna. Il libro contiene molte delle immagini presenti in mostra.

Nella quale troviamo anche la riproduzione di alcuni provini della celebre “valigia messicana”, contenente 4.500 negativi scattati in Spagna dai due protagonisti della mostra e dal loro amico e sodale David Seymour, detto “Chim”. La valigia, di cui si sono perse le tracce nel 1939 – quando Capa l’ha affidata a un amico per evitare che i materiali venissero requisiti e distrutti dalle truppe tedesche – è stata ritrovata solamente nel 2007 a Mexico City, permettendo di attribuire correttamente una serie di immagini di cui fino ad allora non era chiaro l’autore o l’autrice.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore con testi dei curatori.

Foto di Fred Stein – Gerda Taro e Robert Capa Cafe du Dome, Parigi, 1936 © Estate Fred Stein Courtesy International Center of Photography

Info

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Via delle Rosine 18, Torino

Orari: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica, ore 11-19. Giovedì, ore 11-21
Ultimo ingresso, 30 minuti prima della chiusura