Dal 2015 Witness Journal collabora con Riscatti Onlus, associazione di volontariato milanese, nella realizzazione di progetti di riscatto sociale attraverso la fotografia, portando avanti percorsi di tutoraggio che terminano con un concorso e una mostra al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano. La prima edizione, dedicata a persone in difficoltà abitativa, ha accompagnato tredici senza fissa dimora, indicati dai Servizi Sociali del Centro Aiuto del Comune di Milano, in un percorso di formazione professionale e di reinserimento sociale per quanti si trovano in temporanea difficoltà.
Nel 2016 Milano Melting Pot ha visto coinvolti 18 immigrati di 9 nazionalità diverse in un percorso incentrato sul tema della multiculturalità e dell’integrazione per mostrare l’immigrazione come risorsa e non come disagio sociale. I protagonisti dell’edizione del 2017 sono stati alcuni adolescenti del Progetto Giovani dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano che hanno raccontano la loro personale ricerca della felicità. L’anno successivo con “Ri-Scatti, da Zero” Witness Journal ha accompagnato 13 adolescenti di Amatrice sopravvissuti al terremoto dell’agosto 2016.
Per l’ultima edizione Amedeo Novelli, direttore della rivista Witness Journal e dei progetti fotografici di RISCATTI, ha tenuto per oltre due mesi un workshop di fotografia rivolto alle vittime di bullismo, insegnando loro come esternare il proprio disagio attraverso la rappresentazione fotografica. Il risultato è un racconto inedito realizzato da 9 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 20 anni che sono stati vittime di bullismo o lo sono tuttora.
2015 Riscatti, fotografi senza fissa dimora
2016 Ri-scatti: Milano Melting Pot
2017 Ri-scatti, la ricerca della felicità
2018 Ri-Scatti, da Zero
2019 Ri-scatti: Amico Fragile
Questa collaborazione ha portato alla creazione nel 2017 di una Scuola di Fotografia per senza fissa dimora, un programma di corsi base di fotografia tenuti dai docenti di Witness Journal in collaborazione con Fondazione Cariplo e il Comune di Milano. La scuola è aperta a persone di qualsiasi età, italiane e straniere, ospitate in diversi centri di accoglienza sul territorio milanese. Ciò che Witness Journal si propone è quello di appassionare le persone alla fotografia per valorizzare e accrescere la propria autostima. Insegnare a comunicare attraverso il linguaggio fotografico, ampliando il proprio sguardo su ciò che ci circonda.
I corsi hanno una durata trimestrale e si svolgono con una frequenza di un giorno alla settimana, in aula e con uscite insieme ai docenti. I partecipanti hanno a disposizione una fotocamera per tutta la durata del percorso, con la quale possono fotografare la propria quotidianità. In aula vengono mostrati scatti di fotografi professionisti e le fotografie scattate la settimana precedente dai partecipanti per commentarle insieme, in modo da avere lezioni partecipate e inclusive.
Alla fine del percorso per ciascun corsista viene stampato e consegnato un portfolio personale, composto da una selezione delle migliori foto realizzate durante i tre mesi di scuola.
La storia di Ulisse
Ulisse Salvatore è un signore di mezza età con la barba bianca dall’espressione gentile. Già appassionato di fotografia, alla quale si è dedicato da sempre con il telefono cellulare, ha avuto qualche difficoltà nel passaggio alla macchina fotografica. Col tempo è riuscito a prendere dimestichezza con lo strumento rivelandosi uno dei più attivi e partecipi. Osservatore attento, appassionato di riflessi e giochi di luce, nel corso dei tre mesi è riuscito a esprimere la sua personalità espansiva, positiva e propositiva, a tal punto da decidere di pubblicare sul numero 98 del mensile di WJ il suo portfolio finale “Di vita riflessa”. L’entusiasmo di Ulisse a questa notizia, nel poter vedere il suo lavoro su una rivista di fotogiornalismo è difficile da descrivere, ed è anche uno degli obiettivi che Witness Journal si propone nel progetto della scuola Riscatti.