Il Piemonte in mostra

Alla vigilia dell’inaugurazione negli spazi di Camera – Centro Italiano per la Fotografia a Torino, Nicola Sacco, uno dei partecipanti alla residenza, racconta la sua esperienza a Witness Journal

Il Piemonte in mostra

di Giulio Di Meo

Langhe-Roero e Monferrato, il sistema collinare più visitato del nord ovest italiano e riconosciuto Patrimonio Mondiale dall’UNESCO, è stato oggetto di una residenza fotografica che ha coinvolto ventinove giovani fotografi italiani e due grandi fotografi di Magnum Photos, Alex Webb e Harry Gruyaert. Il risultato della missione fotografica, organizzata da Regione Piemonte in collaborazione con l’Ente Turismo Alba Bra Langhe Roero, AstiTurismo, Alexala e Camera-Centro Italiano per la Fotografia in due sessioni, primaverile e autunnale, è una visione collettiva, seppur declinata secondo il linguaggio personale di ciascun fotografo, delle bellezze del territorio, della sua vocazione produttiva e delle specificità di ciascuna località esplorata.

A distanza di qualche mese dalla conclusione di quest’esperienza, ci racconti com’è andata? 

Di certo si è rivelata essere un’esperienza formativa che mi ha messo alla prova, permettendomi di collaborare con Alex Webb e con altri fotografi – giovani, esperti e di talento – capaci di consegnare foto di qualità in tempi stretti. Sono stati dieci giorni intensi di lavoro sul campo e di editing collettivo.
Prima di ogni uscita Alex e sua moglie Rebecca ci aiutavano a individuare i filoni tematici di ricerca, chiedendoci di lavorare in condizioni di luce vantaggiose, la mattina presto e all’imbrunire. Ogni giorno si selezionavano quattro o cinque foto che sono andate a comporre un portfolio finale di dodici immagini ciascuno. Abbiamo fotografato il lavoro agricolo, castelli storici, chiese, cantine vinicole, infernot, trattorie storiche e ristoranti stellati, stalle, allevamenti di api.

Com’è stato lavorare insieme a tanti altri fotografi sotto la guida di uno dei più grandi maestri della fotografia

La residenza ha avuto luci ed ombre. Ci sono state alcune prevedibili difficoltà nella gestione progettuale, anche considerando il numero di partecipanti e i tempi di consegna.
Fra gli obiettivi dei promotori dell’iniziativa c’era quello di raccontare il territorio con uno “sguardo giovane”, meno didascalico, nel tentativo di superare i cliché e il taglio di alcuni lavori realizzati in passato, che non sembrano sempre conciliare la necessità di base di una documentazione iconografica con una ricerca, un racconto e un taglio più autoriale.
Tuttavia, ci sarebbe potuta essere una maggiore cura verso la produzione di un lavoro che andasse oltre la classica documentazione delle realtà storiche e commerciali dei territori. Questo è anche un limite naturale di un lavoro dettato da esigenze di consegna: la realizzazione di un reportage richiede una lenta ricerca sul campo fatta innanzitutto da una fase di conoscenza con le persone e i loro luoghi. La comunicazione del territorio è un aspetto critico e in Italia non sempre si è capaci di raccontare e mostrare le complesse realtà delle nostre terre.

Era la prima volta che ti trovavi ad affrontare un lavoro di questo genere?

No, la documentazione del territorio è qualcosa che caratterizza il mio modo di esprimermi con la fotografia. Questa dimensione, che tocca anche aspetti culturali e umani, mi appassiona da quando nel 2008 ho iniziato un’esperienza fotografica nelle periferie di alcune città italiane.
Dalla metà del 2014 sto lavorando sulla regione Piemonte, dove sono nato, e in particolare nelle zone di Langhe, Roero e Monferrato. Questo lavoro significa anche un mio ritorno a queste terre, avvicinandomi alle persone che le abitano e le lavorano.
Oggi cerco di lavorare sulle realtà che mi sono più vicine. Vivo in zona Brenta a Milano, un quartiere di dimensioni ridotte dove la piazza della chiesa, la panetteria, la sartoria egiziana, il negozio di vino sfuso, laboratori di artisti locali e importati, associazioni a sostegno della famiglia, sembrano ancora un punto di riferimento per gli abitanti.

Reflexions – Dal sito UNESCO a Langhe, Roero e Monferrato  

Organizzata in collaborazione con Regione Piemonte, Ente Turismo Alba Bra Langhe Roero, Asti Turismo, Alexala
Dall’11 al 21 febbraio 2016
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Via delle Rosine 18, 10123 Torino

Ingresso gratuito

Fotografi Magnum Photos: Alex Webb e  Harry Gruyaert
con: Federico Aimar, Andrea Alfano, Francesco Amorosino, Giancarlo Barzagli, Michela Benaglia, Giuliano Berti, Domenico Camarda, Gabriele Cecconi, Marco Cesaria, Alfredo Chiarappa, Veronica Coppo, Claudia Corrent, Andrea De Franciscis, Enrica De Nicola, Paolo Ferreri, Carlos Folgoso, Bramo Majlend, Francesca Manolino, Matilde Menini, Francesco Pistilli, Luca Quagliato, Alex Rampini, Elisabetta Riccio, Luana Rigolli, Nicola Sacco, Simone Sapienza, Giuseppe Valerio Scandiffio, Francesca Todde, Matteo Zannoni.