Quarto incontro della rassegna “Reportage in Cortile”, una serie di incontri e proiezioni organizzati da Wj Bologna per parlare attraverso le immagini di alcuni fotografi, di tante realtà e tematiche sociali. Cinque serate di proiezioni con la partecipazione di alcuni dei fotografi coinvolti, intervistati da Sara Forni e Vittoria Sichi.
Giovedì 08 luglio – Ore 21.00
Porta Pratello – Via Pietralata 58, Bologna
Accùra, Catania – Laura Misuraca
“Accùra”, in dialetto siciliano, è una parola che racchiude tutta la preoccupazione, la paura e l’apprensione per qualcuno. Dal latino accurare, cioè porre cura, si potrebbe tradurre con “Fai attenzione!”, “Attento” o “Bada bene!”, in base al contesto di utilizzo. “Quando ero piccola mi sentivo dire spesso “accùra” da mia nonna perché ero una bambina vivace e curiosa, che ficcava il naso ovunque senza mai rendersi conto dei pericoli. Oggi, vent’anni dopo, quella bambina è diventata una donna. Gli anni passano ma i ricordi restano anche se cambiano continuamente sapore, colore e odore. Ho deciso così di tornare nella mia terra di origine, per fotografarla con gli occhi della donna di oggi ma coi ricordi della bambina di ieri.
Quatrani, L’Aquila – Danilo Di Meo
Il termine “quatrani” in dialetto aquilano significa ragazzi. Sono trascorsi più di dieci anni dal sisma che colpì L’Aquila e generò sfollati, feriti, morti. I bambini di allora, oggi diciottenni, sono cresciuti in questa “città proibita”, come viene comunemente definita. … Il terremoto è stato una sorta di anno zero.
Amatrice un anno dopo – Max Cavallari
Gli eventi sismici del Centro Italia del 2016 e 2017 hanno coinvolto una zona pari a 300 chilometri quadrati nelle regioni di Lazio, Marche e Abruzzo, hanno provocato circa 41 000 sfollati, 388 feriti e 303 morti. La ripresa è stata lentissima, così come la ricostruzione che a distanza di quasi 5 anni stenta a partire. Alcune zone, come alcune frazioni di Amatrice sono quasi nella stesse condizioni registrate un anno dopo il terremoto dalle immagini di Cavallari.
Campagna “Plantar a solidariedade”
Durante le serate sarà possibile acquistare cartoline, foto, il libro “Sem Terra” o lasciare una donazione per la campagna “Plantar solidariedade”. Un’iniziativa promossa dal fotografo Giulio Di Meo, in collaborazione con Comitato Amig@s MST-Italia, Arci Bologna, Làbas, Porta Pratello, Witness Journal, Ya Basta Bologna per sostenere il Movimento Sem Terra (MST) e per aiutare le famiglie brasiliane più in difficoltà a causa della gravissima crisi economica e sanitaria che stanno vivendo. Grazie alla campagna “Plantar Solidariedade, Colher Resistência!” (Piantare solidarietà, raccogliere resistenza) i contadini del MST hanno donato oltre 4.000 tonnellate di alimenti, 700.000 cestini per il pranzo e oltre 20.000 mascherine protettive, nel solo 2020.