Primo maggio, non dimentichiamoci il lavoro

Anche nell'attuale contesto pandemico ci si deve ricordare il motivo per cui esiste questa ricorrenza. Daniele Napolitano e Valerio Nicolosi aiutano la nostra memoria con cinque scatti per altrettanti lavoratori

Primo maggio, non dimentichiamoci il lavoro 1

Di Redazione Wj / Foto di Daniele Napolitano
e Valerio Nicolosi (in copertina)

Niente concertone, niente manifestazioni, niente braciolate nei parchi approfittando della ricorrenza, niente contestazioni per le privazioni e i diritti negati (a parte i casi di Torino in cui i rider hanno incrociato le braccia). No, questo primo maggio passerà alla storia per altro e tutti ne conoscono il motivo. Come il 25 aprile è stato caratterizzato da canti dai balconi e la messa in mostra di simboli partigiani e antifascisti, così questa festa dei lavoratori rischia di appiattirsi all’interno delle mura domestiche. Durante l’anno si attende con trepidazione questo giorno, per tanti motivi, ma la pandemia è riuscita a far spostare le attese di tanti (non tutti per carità) a qualche giorno più in là, quel fatidico 4 maggio in cui si inizia con la famosa “fase 2”.

Sara – Daniele Napolitano

Eppure “il primo maggio non e mai stata una festa, ma una ricorrenza, una giornata dedicata al lavoro, in tutte le sue sfacciettaure, un lavoro che troppo spesso significa ancora sfruttamento, precarieta, piu di mille morti l’anno”, dicono Daniele Napolitano e Valerio Nicolosi, l’autore degli scatti pubblicati in questo articolo. E forse proprio perché c’è ancora tanto sfruttamento, proprio perché ci sono ancora diritti negati e legittimi, proprio perché la crisi econimica alle porte creerà nuovi poveri, proprio perché i rubinetti degli aiuti finanziari promessi dal Governo faticano ad aprirsi, proprio perché forse tutto il sistema finanziario/economico italiano e globale va rivisto, che bisogna ricordare questa giornata. Covid o meno.

Denis e Roberto – Valerio Nicolosi

Una piccola dedica

“Dedichiamo questo lavoro e questa giornata a Sara, artista e artigiana, che con gli spettacoli sospesi, passa le giornate cucendo mascherine di stoffa insieme ad altre donne”, racconta Napolitano illustrando i protagonisti dei suoi scatti. “Ad Issa (in copertina), lavoratore migrante di una coperativa agricola di Rosarno che lavora per 3 euro l’ora e durante il lockdown ha aumentato i suoi ritmi.

Il corriere – Daniele Napolitano

Alle ragazze di Fhate Off, che hanno riconvertito il loro negozio di abbigliamento in un laboratorio per la realizzazione di mascherine, coinvolgendo le sartorie del quartiere”. A un corriere di Amazon – continua il fotografo – che dall’inizio del lockdown sta consegando oltre 150 pacchi al giorno, uno ogni tre minuti. E a Denis e Roberto, titolari della cooperativa agricola D’Alesio, che dall’inzio della pandemia, distribuisce gratuitamente beni alimentari alle associazione del quartiere”. Buon primo maggio.

Fhate Off – Daniele Napolitano