Parma è una piccola città circondata da una tangenziale di ventisette km. Qui è difficile usare il traffico come scusa per un ritardo, a meno che non siano i giorni del Giro d’Italia o della Mille Miglia. Nel cuore di Parma c’è l’Oltretorrente, un piccolo quartiere che si è fatto grande quando la storia ha richiesto resistenza, e lì, tra i suoi luoghi di aggregazione culturale, si è sviluppato Stop-piccolo festival della fotografia indipendente.
Idea nata da Le Giraffe, associazione di promozione sociale costituita subito dopo i fatti di Genova 2001, tentando di coniugare impegno civile e bellezza nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica su temi d’interesse sociale e politico, promuovendo l’autoproduzione e l’autoformazione per osservare la realtà con uno sguardo attento ai territori e ai temi di confine.
Le prime due edizioni hanno avuto come tema rispettivamente quello delle Persone, e del Coraggio, raccontati attraverso mostre, open call, incontri con gli autori, cineforum. Tra i percorsi proposti, anche una selezione delle opere vincitrici di Closer.
E’ tempo di crescere. Nasce Witness Journal Parma. E il cuore dell’impegno del gruppo, tra i vari progetti, sarà proprio incentrato su Stop, e sul suo nuovo concept: Libertà. Temi grandi, importanti per tutti. C’è molto da raccontare, e in un attimo i confini si annullano, che siano quelli di un quartiere, o quelli di una tangenziale. Siamo già al lavoro.
Giulio Nori
Sono il presidente de Le Giraffe, e curatore di Stop. Faccio parte del collettivo Contrails, e sono redattore presso Valparaiso-opening the moment with the rectangle (blog ad argomento fotografico e di cultura dell’immagine, che nascerà entro la fine dell’estate).
Sara Fantozzi
Ho iniziato a collezionare immagini grazie alla mia passione per i viaggi in solitaria. Mi occupo soprattutto di fotografia musicale e di scena. Sono fotografa di scena della Rassegna Tenco, e di SonoGrafia, testata dedicata alla divulgazione di reportage musicali e culturali. Membro del gruppo Libera Fotografia. Curatrice di Stop.
Fabrizio Bertolini
Sono nato a Parma, e fotografo fin dagl’anni novanta, privilegiando in quel periodo paesaggi naturali e antropizzati. Una decina di anni fa ho sentito la necessità di dedicarmi più direttamente al mondo dell’uomo e alle sue manifestazioni. L’incontro con il fotografo di documentazione sociale Giulio Di Meo completa il passaggio verso la fotografia intesa come reportage della condizione umana e sociale in tutte le sue espressioni. La fotografia intesa non solo come espressione personale dell’autore, ma come finestra sul mondo, capace di documentarlo, narrarlo, tenerne traccia, cercando di coniugare interpretazione e verità, sempre con dignità e un filo di speranza.
Mauro Carbonaro
Ho scoperto la fotografia durante una permanenza a Madrid, approcciandomi in un primo momento a quella analogica, approdando a quella digitale subito dopo. Lì sono entrato a far parte del collettivo Sans Titre con Proyecto Cebada 2013 e Acorrala2. Ho curato riprese, scrittura e montaggio del docufilm Ivan il pazzo. Sono curatore di Stop.
Laura Misuraca
Amo raccontare storie (micro realtà, più che macro) italiane, dando più attenzione agli aspetti antropologici, sociali, politici, ed ambientali. Dopo un primo approccio con le Polaroid, con cui ho avviato il progetto ‘Polaroidscape’, ho studiato fotografia presso Officine Fotografiche Milano. Tra i miei lavori c’è Inter-view, un progetto di Aterballetto che ha richiesto la partecipazione dell’atleta di scherma paralimpica Emanuele Lambertini e il ballerino professionista Clément Haenen, e che è stato presentato all’inaugurazione di FE2019. Curatrice di Stop.
Oriana Rinallo
Fotografa di scena in molti eventi culturali di Palermo, tra il quali l’anteprima mondiale …E fu subito jazz di Renzo Arbore presso Cantieri Culturali della Zisa. Ho partecipato a numerosi progetti legati alla Scuola Stabile di Fotografia di Palermo. Fotografa di scena presso il Cortometraggio “La Viaggiatrice” di Davide Vigore, presentato alla 73esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Curatrice di Stop.
Laura Vicari
Per me le storie sono importanti. Mi piace trovarle, e attraverso le parole, generare immagini. Ho raccontato spaccati di Parma tramite diverse testate locali on line. Mi sono occupata dell’ufficio stampa del Festival dell’Architettura, e dell’esposizione Habitare la Via Aemilia. Ho raccontato la mia passione per l’Irlanda del Nord con il documentario The Derry Air, con testimonianze raccolte durante i miei viaggi, di chi ha vissuto il Bloody Sunday, e il tempo dei Troubles. Curatrice di Stop.