Testo e fotografie di Renato Ferrantini
Roma, 16 ottobre 2021
Una grande risposta democratica dopo l’aggressione alla sede della CGIL a Roma di una settimana fa.
Decine di migliaia di persone, animate dal sentimento comune di compattezza e determinazione contro un’inaccettabile violenza.
Maurizio Landini è stato chiaro. Per trovare una parola comune e unapiazza unitaria sono bastati tre minuti con i leader di Cisl e Uil. “Oggi non è stata solo una risposta allo squadrismo fascista”, ribadisce con forza dal palco durante il suo discorso di quasi mezz’ora, con al fianco l’amico Don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera. Ma qualcosa di più; l’evidenza di un paese che vuole chiudere la storia con la violenza politica che colpisce tutta la società. Nei giorni precedenti l’evento alcuni organizzatori temevano infiltrazioni di violenti, il breve corteocon poco meno di diecimila persona, partito puntuale a mezzogiorno da Piazza Dell’Esquilino, non doveva avere luogo. Al contrario, la spinta antifascista ha permesso che Il grande raduno dei sindacati avvenisse senza alcun momento di tensione.
Martina raggiunge la piazza con il marito ed alcuni amici, una creativa corona di margherite gialle stringe i capelli neri, il messaggio è chiaro “L’unico fascio che accetto è quello di fiori” e aggiunge decisa: “volevamo mandare un messaggio di bellezza a questa manifiestazione, in un momento sociale molto complesso. Con spirito di solidarietà, pace, mutualismo e reciproco ascolto di tutti, ma orientato soprattutto alle nuove generazioni”
L’organizzazione della sicurezza è impeccabile, sono previsti vari livelli di accesso al palco, giovani e signore di una certa età si accalcano sulle transenne ascoltando gli interventi, alcune istantanee dei loro volti sono molto significative. I messaggi di unione dei lavoratori, di sfida verso il governo per un cambiamento socialedel paese trovano un deciso apprezzamento.
Arianna è una fisioterapista, fa parte della FP GCIL e ha ancora la pelle d’oca ascoltando il suo segretario. “È una piazza convinta, piena di speranza, per niente intimidita dalla violenza dei piccoli uomini”.
Aquesto si riferisce Landini, quando, con l’ovazione forse più grande, afferma che bisogna passare dalla solidarietà all’azione; lo Stato dimostri la sua forza, le organizzazioni che si richiamano al fascismo devono essere sciolte.