Obiettivo 2023
Prima di presentarvi i contenuti di questo numero, cui spetta il compito di salutare senza troppi rimpianti gli ultimi dodici mesi, permettetemi di ricordarvi che il modo migliore per garantirvi un altro anno di WJ è aderire alla campagna di tesseramento 2023. Con solo 10 euro, lo stesso contributo che chiediamo da quando siamo nati, sosterrete, oltre che questo magazine anche tutte le attività che puntualmente organizziamo ogni anno: mostre, workshop, progetti sociali, Closer, il nostro festival e tante altre iniziative. Sostenerci non vuol dire solo aiutarci con un piccolo contributo economico ma, soprattutto, entrare a far parte di una rete di persone che hanno a cuore la fotografia, l’informazione e, perché no, una certa visione del mondo.
La storia che apre questo numero 133 viene da Cuba e, una volta tanto l’autore è un fotografo nato e cresciuto nell’isola caraibica. Immagini profonde, lontane dai cliché in cui inevitabilmente cascano molti autori che non conoscono la storia e le radici della cultura cubana. Immagini in bianco e nero che raccontano la vita e le tradizioni delle comunità agricole dedite alla coltivazione del caffè.
Fabio Fasiello ci racconta le vicende di Rafeal Cordero, profugo venezuelano che dopo un lungo viaggio arriva in Italia, a Roma, dove, dopo mesi passati dormendo per strada nei pressi della stazione Termini, grazie all’aiuto degli occupanti di viale delle province 198, trova un tetto sotto cui dormire e, soprattutto, uno spazio in cui aprire una biblioteca popolare Piccolo mondo. Una storia di solidarietà e resilienza.
Maurizio di Pietro affronta un tema difficile come la morte, raccontando gli ultimi anni di vita di una coppia di anziani. Una storia d’amore e di dolore che ci offre la possibilità di riflettere sul fine vita e sul nostro rapporto con esso, attraverso una serie di fotografie delicate e potenti al contempo
Nias Zavatta ci porta nel sud del Cile a conoscere il popolo Mapuche dell’Araucanìa e la loro cultura incentrata sul rapporto con la terra, intesa come le pagine viventi di una storia non scritta. Una prospettiva assai diversa da quella del mondo occidentale che merita almeno una riflessione soprattutto ora che il pianeta inizia a presentarci il conto di un approccio, il nostro, basato essenzialmente su uno sfruttamento indiscriminato.
Boxe contro l’assedio, di Daniele Napolitano, è una storia di resilienza e speranza in un territorio, la Palestina occupata, dove la situazione geopolitica nega alla popolazione alle cose più piccole. Eppure in qualche modo le persone, specialmente i più giovani, trovano il modo di organizzarsi e costruirsi spazi di incontro e aggregazione con il supporto di una ONG italiana, il CISS.
The net, che in questo caso è la rete antizanzare, sono il simbolo di un’epidemia ricorrente, la malaria che nel 2020 ha causato la morte di oltre seicentoquarantamila persone, il dodici percento in più rispetto all’anno precedente e ciò a causa delle interruzioni delle cure avvenute durante la pandemia.
Con l’ultimo servizio di questo numero torniamo in Italia e, attraverso il reportage Luca Daniele, ci occupiamo di sfruttamento e immigrazione. Nella pianura di Gioia Tauro si concentra un gran numero di lavoratori delle filiere agricoli, stagionali e non, che vivono in baraccopoli, spesso prive dei servizi essenziali che però rappresentano l’unico modo non solo per avere un tetto sotto cui dormire ma anche per sviluppare quella quotidianità e relazioni indispensabili per una vita degna di questo nome.
La redazione
Dall’Escambray alla Sierra
Dall’Escambray alla Sierra, un progetto che esplora temi tradizionali nelle arti visive cubane, ma tocca al tempo stesso confini poco esplorati della fede dei cubani nel ventunesimo secolo.
[…]
Ricordo solo gli odori
Rafael Cordero è un uomo la cui vita ha scalfito ogni singolo solco sulla pelle, ma a cui non ha mai tolto la forza di combattere e rialzarsi. Questo accade perché Rafael è un pensatore fuori dagli schemi, un viaggiatore alla ricerca della propria libertà. […]
These are my parents
Ugo e Maria. Maria e Ugo. All’inizio era lui ad aver bisogno di assistenza. E Maria era lì, lo assisteva, lo sosteneva, lo amava. Ma presto anche Maria ha avuto bisogno delle cure prima riservate solo a lui. Molto bisogno. Troppo bisogno. E in troppo poco tempo se n’è andata.
[…]
Newen è Donna e Natura
I popoli indigeni del continente americano definiscono se stessi essenzialmente mediante la loro relazione con la terra. La terra è identità; è passato, presente e futuro. Il popolo Mapuche dell’Araucanìa, regione a sud del Cile dove si concentra la maggior percentuale di popolazione indigena, incarna e difende con orgoglio tutto questo: la parola Mapuche stessa significa “popolo della terra” (mapu – terra ; che – popolo). […]
Boxe contro l’assedio
In una piccola palestra di Gaza allestita con sacchi e corde di fortuna, un gruppo di ragazze tra i 10 e i 16 anni, capitanate da Osama Ayoub – giovane tecnico locale – pratica pugilato […]
The Net
Ogni anno, puntuale come un triste orologio, la malaria si presenta nella città di Kouroussa, nell’alta Guinea. Purtroppo sono i bambini a pagarne le conseguenze più gravi e molti rischiano la morte se non vengono curati in tempo. […]
Loronero
San Ferdinando, area industriale e agricola della Piana di Gioia Tauro, è diventata negli anni meta di molti braccianti: alcuni ci vivono, nell’attesa che vengano loro riconosciuti almeno i diritti fondamentali; altri invece, la maggior parte, vi approdano durante la stagione di raccolta degli agrumi. […]