Lo specchio. Un plus in fotografia

Filippo Crea su NOC SENSEI "riflette" sulla potenza dell'impiego dello specchio in fotografia

Lo specchio. Un plus in fotografia
© Ferdinando Scianna/Magnum Photos

Di redazione wj

Vediamo perché.

Introduce l’argomento Andy Warol, protagonista della Pop Art, che scrive

“…non essere triste e pensieroso, ricorda che la vita è come uno specchio, e ti sorride se la guardi sorridendo…”

Ed eccoci quindi allo specchio che ci regala spesso immagini suggestive e di diversissima matrice.

Quando è nato lo specchio? Lo specchio è nato in tempi remotissimi, quando i nostri nonni cavernicoli scoprirono che una pozza d’acqua rifletteva la loro figura. La storia dello specchio, da allora e fino ai giorni nostri, è diventata enorme, e non può essere qui riassunta. E’ storia affascinante: lo specchio è al suo nascere una superficie grezza qualsiasi, metallica e non, che, levigata opportunamente e trattata con taluni procedimenti chimici via via ottimizzati fa ottimamente il suo mestiere di <specchio>. Più tardi diventa un oggetto, più o meno prezioso, presente nella vita quotidiana dell’uomo. Affinandosi sempre più diventa, per opera di artisti gioiellieri, diventa anche ornamento femminile. Funge da <specchio ustore> come arma di guerra, ed da utensile per accendere il fuoco domestico. E’ portatore raffinato di molti e fantastici simbolismi (vi dice niente Narciso?).

© Francesca Woodman

Oggi desidero analizzare il rapporto Specchio vs Fotografia nella fiducia che le immagini prescelte, per quanto non impreziosite dal mio gergo poco acculturato, possano essere suggerimento e stimolo per 9.999 appassionati.

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Filippo Crea