I colori della fede

Un lavoro del collettivo bolognese INstradaphoto sul pluralismo religioso, e sulla sua importanza come fattore di crescita e arricchimento culturale

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Bologna negli anni è diventata un mosaico di sfumature etniche, in quanto i migranti arrivati negli ultimi due decenni si sono aggiunti alle comunità già esistenti, creando un pluralismo religioso molto marcato.

Non è un caso se proprio a Bologna nel 2015 è nato l’Osservatorio sul Pluralismo Religioso,un organismo di studio del variegato mondo delle religioni nella società contemporanea. Obiettivo dell’Osservatorio è quello di fornire, attraverso la mappatura e lo studio delle singole realtà, la base per un dialogo interreligioso e interculturale che consenta di vivere la diversità come arricchimento reciproco.

I colori della fede

Proprio sul pluralismo religioso, e sulla sua importanza come fattore di crescita e arricchimento culturale, è incentrato l’ultimo lavoro del collettivo INstradaphoto. Attraverso le immagini del collettivo si può scoprire una Bologna diversa, fatta di luci e colori, spiritualità e tradizioni. Dalla Moschea più grande di Bologna, in grado di contenere più di mille fedeli durante il Ramadan, alla Festa che gli Eritrei Copti festeggiano in Maggio. Dalla processione con la Madonna di San Luca, che viene trasportata dal colle al centro della città, alla Festa della Primavera degli indiani Sihk a Novellara. E ancora dai Pentecostali, con i loro colori, ai Protestanti.

Un lungo racconta nato dalla voglia dei membri del collettivo di raccontare quell’irreversibile processo di globalizzazione sociale e integrazione che interessa il territorio emiliano. Il collettivo INstradaphoto è nato a Bologna nel 2017 ed è formato da autori con la passione per la “street photography” e per il reportage. Sul loro sito è possibile guardare una sintesi del lungo lavoro “I colori della Fede“.

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Il lavoro è stato presentato dal collettivo con queste parole: “Raccontare: c’è chi lo fa con le parole e chi, come noi, con le fotografie. Difficile, sia in un modo che nell’altro, esprimere momenti e stati d’animo, oppure rendere interessante un racconto. Come INstradaphoto ci abbiamo provato e queste immagini sono il sunto di eventi da noi ripresi nel tempo sul territorio di Bologna e i suoi dintorni. E’ il nostro linguaggio, un linguaggio fotografico che ha insita la caratteristica di cogliere quell’irripetibile momento, quell’attimo fuggente che rende straordinario il quotidiano. Con le parole, ciò che vuoi raccontare, lo puoi sempre modificare a posteriori, lo puoi ripensare, correggere, riscrivere. Nella fotografia no, se hai colto l’attimo bene, altrimenti non hai niente da mostrare e da dire. La voglia di raccontare il nostro territorio ci ha portato a conoscere le innumerevoli espressioni di Fede che le grandi migrazioni di questi ultimi anni hanno messo in evidenza. Gli scambi culturali rappresentano, oggi, il principale mutamento della nostra società che, quotidianamente, deve far fronte ad un irreversibile processo di integrazione. E così, la gente di tutto il mondo e i loro colori entrano a far parte delle nostre città.”

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