Di nuovo in coda

Prosegue il tragico gioco dell’attesa dei richiedenti asilo di fronte la questura di via Cagni a Milano, il servizio dei fotografi di MilanoInvisibile

Di nuovo in coda

Freddo, vento e pioggia non sono riusciti a fermare i più di cinquecento richiedenti asilo in coda alle porte della questura di via Umberto Cagni a Milano. Sono qui per entrare, passare un confine protetto da uomini con casco, scudo e divisa blu. Loro sono quelli che scelgono, che decidono, secondo un criterio che dopo oltre un mese non è ancora chiaro. Apparentemente le famiglie hanno la precedenza, ma le mamme che trattengono le lacrime per consolare i propri figli sono ancora troppe.

La situazione è degenerata nel dicembre 2022, quando la questura ha limitato il numero degli accessi a 120 a settimana. Un numero che ha scatenato il riunirsi di centinaia e centinaia di persone da dirigere in una sola notte e che, nel peggiore dei contesti che si sono già verificati, ha provocato scontri con la polizia. Come quelli di domenica 19 febbraio, che hanno costretto gli operatori del Naga a chiamare più volte i soccorsi. È un contesto in cui non si riesce a percepire umanità, soprattutto allo scoccare della mezzanotte, quando le camionette a luci lampeggianti si fanno lentamente strada tra le folle in attesa. Nel momento in cui polizia e richiedenti asilo si trovano uno di fronte all’altro è il segnale per spingere e farsi strada. Chi non viene scelto le tenta tutte, come il passare sotto le transenne per cercare (fallendo) di mimetizzarsi tra chi è riuscito a passare, o entrare violentemente nelle altre code, infiltrandosi.

Ci ha scaldato il cuore l’incontro con Esteban, lui che viene dal Perù ed è riuscito a passare due settimane fa, che non si è dimenticato di chi ora è al suo posto, e gira per le code con tè e caffè. Una nota positiva che non deve farci dimenticare che questa gestione delle anime in attesa ha bisogno di un intervento immediato.

Le immagini sono state realizzate da Valerio Di Martino ed Emanuele Roberto De Carli di MilanoInvisibile, collettivo di studenti che si sono uniti per produrre una serie di inchieste per narrare la Milano degli invisibili tramite video, fotografie e articoli.