In occasione della prossima edizione della mostra-evento “ESF: protagonisti della fotografia” – che si terrà dal 6 al 22 maggio a Cuggiono (MI) – ci siamo fatti una chiacchierata insieme a Mattia Lassini, uno dei fondatori del collettivo.
Ciao Mattia, ti chiedo di raccontarci quando e come nasce il collettivo TALPA.
Il collettivo è stato creato nel novembre 2013 in occasione della mostra d’arte INVERART, padiglione d’Arte Giovane di Inveruno che rappresenta un momento espositivo multidisciplinare inserito nel tessuto sociale del territorio, un punto di riferimento per le giovani promesse della creatività e dell’Arte.
Tutto è nato quando insieme agli altri fondatori, Fabrizio Tampellini e Davide Pastori, abbiamo fotografato Consonno, la “Las Vegas della Brianza”, e una selezione di quel lavoro collettivo è stata esposta a INVERART.
Da lì nacque l’idea di unire le forze e far nascere il collettivo TALPA.
Cos’è “ESF: protagonisti della fotografia”?
ESF rappresenta molte cose per il collettivo. È una mostra fotografica collettiva e un evento ospitato nelle splendide nobili sale di Villa Annoni a Cuggiono, in provincia di Milano.
Ogni anno selezioniamo un tema per invitare i partecipanti a realizzare nuovi progetti personali. Abbiamo voluto creare qualcosa che si differenziasse dalle classiche mostre, qualcosa che ci rappresentasse in pieno.
Dalla prima edizione del 2015 sono cambiate molte cose?
Sì, soprattutto perché nella prima edizione erano coinvolti autori per lo più provenienti dai paesi limitrofi, se non proprio di Cuggiono. In questa prossima edizione la mostra coprirà un’area geografica che si estende dal Monferrato fino a Sesto San Giovanni!
Inoltre, in questi sei anni la mostra si è allargata ad associazioni culturali e turistiche e anche ai professionisti del settore. Abbiamo anche ricevuto diversi patrocini, che sentiamo come un riconoscimento del nostro lavoro: dal Parlamento alla Commissione europea, dal CONI a Regione Lombardia e alla Città metropolitana di Milano, Juzaphoto.com, l’Archivio fotografico Italiano, solo per citarne alcuni.
Hai un ricordo che può riassumere lo spirito del collettivo in un’immagine?
Sì, è un ricordo che risale al 2015, alla prima edizione di ESF, quando una sera tutto il collettivo si incontrò nella cucina di mia nonna per montare le stampe e preparare la mostra. Questa è la nostra idea di fotografia: passione, condivisione, crescita e confronto. Una fotografia legata non solo al momento dello scatto, ma soprattutto a ciò che precede quell’istante. Il collettivo vuole rendere viva l’esperienza fotografica e trasmettere questi valori al pubblico.
Quali sono le altre attività alle quali vi dedicate? E cosa avete in programma per il futuro?
Fino a oggi abbiamo organizzato oltre 70 uscite fotografiche che hanno coperto gran parte della zona nord ovest d’Italia, con particolare attenzione ai luoghi che celano bellezze sconosciute. Vogliamo continuare questo percorso collettivo alla scoperta dei territori, sviluppando relazioni umane, organizzando uscite mensili gratuite aperte a tutti che permettano uno scambio, per mettere in pratica la teoria rendendo gratificante l’apprendimento senza però creare rapporti “maestro-allievo”. Il neofita può imparare dal fotoamatore più evoluto, così come può succedere l’esatto contrario: ci poniamo tutti sullo stesso livello.
In questi nove anni di attività del collettivo, quali sono i momenti più significativi che ti va di condividere?
Il primo che mi viene in mente è la decisione di tenere un corso di fotografia nel nostro paese, Cuggiono. Grazie a quel corso si sono avvicinate diverse persone che sono diventate parte del nostro gruppo, una fra tutte Stefania Carabelli, cara amica, instancabile e insostituibile elemento del gruppo. Stefania ha portato competenze organizzative e creative e ha trasmesso a tutti noi una grande passione per la fotografia, facendoci sentire ancora più coinvolti nel progetto.
Poco dopo si è tenuta la nostra prima mostra dal titolo “TRA”, sette foto che ritraevano la Cuggiono odierna affiancate a immagini storiche realizzate dal dottor Stuchi, medico condotto del paese e grande amante della fotografia. Selezionammo scatti storici che avessero le persone come protagoniste e lavorammo per riprodurre quelle stesse inquadrature, ritraendo gli abitanti di oggi per creare un dialogo tra due periodi storici, a simboleggiare l’unione della nostra comunità nel tempo. Anche grazie alla collaborazione con l’amministrazione comunale, il progetto si concluse con un’installazione permanente nei luoghi rappresentati.
Grazie Mattia, in bocca al lupo per il futuro e speriamo di poter organizzare qualche uscita insieme a Witness Journal.
Grazie a voi. Ci vediamo il 6 maggio a Villa Annoni, a Cuggiono, dove inaugureremo la settima edizione di ESF!