Testo e foto di Emanuela Zampa
Lo scorso Venerdì mattina, a Milano, si é svolto il 163esimo sciopero per il clima. Ne tiene il conto Greta Thumberg dal suo profilo instagram. Una Marea di decine di migliaia di giovani hanno sfilato insieme a lei ed a l’attivista ugandese Vanessa Nakate per il centro di Milano, chiedendo a gran voce misure urgenti ed efficaci per contrastare la crisi climatica. Chiedono giustizia climatica, un cambiamento radicale e sistemico onde evitare che il costo di questa crisi ricada quasi completamente sulle popolazioni già in difficoltà, come ha ricordato la stessa Nakate durante il suo discorso alla conferenza YouthForClimate che si é svolta presso il MiCo lo scorso 28 Settembre: nonostante l’Africa emetta solo il 3% dei gas serra mondiali, infatti, é allo stesso tempo il continente che soffre maggiormente delle drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici di cui é testimone anche la stessa attivista.
Durante la stessa conferenza é intervenuta con parole durissime anche Greta Thunberg, ricordando ai politici l’urgenza della questione climatica e di azioni concrete: “Basta Blah, blah blah, servono fatti concreti” ha detto in sintesi.
Al corteo il clima è festoso, colorato – per lo più di verde – e allegro, ma al contempo è chiaro che chi è in piazza non è lì per divertirsi, ma perché crede non ci sia più tempo da perdere per risolvere la questione. Al grido di “We are unstoppable, another world is possible” e “Vogliamo giustizia climatica, e la vogliamo ora”. Il corteo é partito da Largo Cairoli e passato per Piazza Affari, già occupata durante la notte dalla rete RiseUpForClimateChange con una simbolica “Acampada”, numerosi sono stati gli striscioni e le azioni degli attivisti/e durante il percorso: é stata sparsa vernice nera come il petrolio e lanciate sagome di armi davanti alla sede di Unicredit, con uno striscione che citava “Unicredit si arricchisce con armi e petrolio”, mentre il monumento a Verdi davanti alla sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, simbolo dell’ineguaglianza dell’istruzione privata, é stato presidiato da un grande striscione e “impacchettata” di nastro bianco e rosso, a rimarcare che le istanze di questi giovani non si fermano alla questione climatica, ma chiedono un cambio radicale di sistema, anche all’interno dell’istruzione, ormai anch’esso diventato un sistema classista e votato al profitto: “Sistem Change, not Climate Change” é infatti uno degli altri slogan più ripetuto sui tanti cartelloni portati dai ragazzi.
Prima di arrivare a Piazzale Lotto, dove su un palco hanno poi parlato i/le vari/e attivisti/e il corteo ha sfilato nei pressi del MiCo – Milano Congressi, dove si stava svolgendo il summit pre – Cop26, l’appuntamento introduttivo alla ventiseiesima conferenza sul cambiamento climatico organizzata dalle Nazioni Unite, quest’anno organizzata da Regno Unito e Italia insieme e che si svolgerà a Glasgow ai primi di novembre. Ed é proprio il motivo per cui i Fridays for Future insieme and altre reti e realtà, come la già citata RiseUpForClimateChange o Extintion Rebellion, si sono incontrati a Milano per la settimana di manifestazioni, conferenze e azioni dimostrative che si é appena conclusa.