
Da febbraio 2016 l’Associazione WJ sta portando avanti il progetto fotografico Click2Share all’interno del progetto Destrutturarte, promosso dall’Associazione Step4Inclusion in collaborazione con il Liceo Artistico F. Arcangeli di Bologna, il Nuovo Comitato il Nobel per i Disabili Onlus e il Bar Senza Nome.
IL PROGETTO DESTRUTTURARTE
DestrutturArte è nato per promuovere l’inclusione sociale delle persone con disabilità psico-fisica nella comunità in cui vivono, attraverso la valorizzazione delle loro competenze artistiche. A febbraio 2016 è stato attivato un atelier di libera espressione artistica destinato ad adulti con disabilità e non, che si configura come luogo con dinamiche proprie capace di favorire le relazioni interpersonali e ponte fra i partecipanti e la comunità.
L’approccio utilizzato enfatizza l’interdipendenza tra produzione artistica, rafforzamento identitario e inclusione sociale, considerando gli artisti con disabilità al pari di altri autori, e affrancandoli dal limitante aggettivo “disabile”.
L’atelier, realizzato presso l’Istituto Artistico “F. Arcangeli” di Bologna, vede la partecipazione di 15 persone adulte con disabilità psico-fisica e non, è strutturato in due incontri pomeridiani a settimana e si concluderà a giugno 2016.
Una commissione istituita ad hoc valuterà le opere realizzate nel corso dell’Atelier, per individuare i partecipanti con maggiore potenziale artistico, che saranno supportati da consulenze in ambito professionale e messi in relazione con enti creativi/artistici territoriali, promuovendo così la messa in rete di differenti enti e un processo di inclusione sociale della persona con disabilità attraverso il riconoscimento delle sue competenze artistiche.
IL PROGETTO CLICK2SHARE
Nell’ambito del progetto DestrutturArte, un team composto da alcuni soci di Witness Journal (Valeria Altavilla, Fabrizio Martelli, Marco Mastroianni, Rossana Messana, Francesco Pellegrino e Giulio Di Meo) si è occupato di realizzare il progetto fotografico Click2Share, finalizzato a documentare l’esperienza dell’atelier di libera espressione artistica e ad avvicinare i partecipanti al mondo della fotografia, intesa come mezzo per esprimersi, raccontare, divertirsi e stare insieme.
Obiettivi generali:
● Testimoniare l’esperienza dell’atelier facendo particolare attenzione alle storie dei partecipanti, al valore del loro impegno, ai diversi modi di esprimersi attraverso l’arte e alle relazioni tra adulti, disabili e non, che partecipano al progetto.
● Utilizzare la fotografia per raccontare scene di vita quotidiana, per descrivere le persone “vicine” e le realtà che circondano i protagonisti del progetto. La quotidianità, così come le opere, sono espressione del vissuto dei partecipanti e raccontano il loro modo di comunicare e di relazionarsi con gli altri.
● Abbattere il muro dell’indifferenza agevolando la socializzazione e stimolando una riflessione sul senso della partecipazione collettiva.
Attività:
Il progetto è pensato con l’obiettivo principale di favorire un approccio partecipativo attraverso un percorso composto da diverse tappe, fil rouge dei diversi momenti è l’utilizzo della fotografia come strumento per esprimersi e creare integrazione.
1. La fotografia per esprimersi
In questi mesi i fotografi soci di WJ hanno documentato le attività realizzate durante l’atelier di libera espressione artistica, fotografando i partecipanti intenti nell’ideazione e nella creazione delle loro opere.
Per stabilire una relazione, interagire e divertirsi insieme, anche i partecipanti dell’atelier sono stati invitati a fotografare i propri compagni e le proprie opere, dopo una piccola lezione di fotografia sulle fotocamere e sull’utilizzo degli smartphone.
2. La fotografia per raccontare
L’intenzione del progetto non è solo quella di limitarsi al racconto del laboratorio artistico ma di allargare lo sguardo anche alla quotidianità dei partecipanti. L’idea è quella di cercare di esprimere, attraverso il linguaggio visuale, il normale vivere quotidiano delle persone coinvolte, sottolineando le ricchezze, le sfaccettature e le abilità di ognuno, in modo da allontanare i comuni pregiudizi sui limiti della disabilità.
Proprio in questo periodo i fotografi WJ stanno trascorrendo del tempo con i partecipanti dell’atelier e fotografando piccole attività quotidiane.
3. La fotografia per partecipare
L’ultima attività del progetto ambisce ad ampliare la partecipazione collettiva attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini che si ritrovano a condividere con i partecipanti dell’atelier momenti, luoghi e spazi. Ogni partecipante così come ogni fotografo sarà chiamato ad invitare parenti, amici o semplici conoscenti per realizzare un loro ritratto. Un invito alla cittadinanza ad una partecipazione “visibile”: chiunque voglia metterci la faccia sarà fotografato, per rimarcare il diritto della libera espressione.
In tale contesto il 6 giugno è stato organizzato Witness: incontro sulla fotografia sociale presso il Liceo Artistico F. Arcangeli di Bologna. Durante l’evento il fotografo e presidente WJ Giulio Di Meo ha trattato il tema della fotografia sociale, del reportage e della sua storia, mostrando lavori suoi e di altri autori. Dopo una breve lezione sul funzionamento della macchina fotografica (diaframmi e tempi) e sulla tecnica del ritratto, è stata realizzata una sessione di ritratto dei e tra i presenti. I migliori ritratti realizzati andranno a costituire un “muro di foto”, un insieme di volti che racconteranno questa esperienza di scambio e socializzazione.
Prodotti finali:
Multimedia
Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un filmato multimediale con tutte le foto selezionate per le precedenti tre parti del progetto più un backstage della loro realizzazione. Il filmato rappresenta l’anello di congiunzione tra le tre parti del progetto, in quanto andrà a raccontare il processo creativo e lo svolgimento dell’atelier con particolare attenzione al lato più profondo e personale delle persone coinvolte, alla loro quotidianità e alle relazioni che si instaurano. Il filmato persegue la medesima finalità del progetto stesso, ovvero aumentare la sensibilità della cittadinanza riguardo le tematiche relative alla disabilità, il rispetto e l’atteggiamento di integrazione della comunità verso i disabili, fornendo un ulteriore e differente punto di vista sul laboratorio e allo stesso tempo un differente strumento di comunicazione.
Esposizione itinerante
Al termine del percorso artistico, le opere dei partecipanti all’Atelier e il progetto fotografico andranno a costituire un’esposizione itinerante su territorio nazionale finalizzata alla sensibilizzazione della cittadinanza sui temi trattati e alla promozione professionale degli artisti partecipanti all’Atelier.