
Di redazione Wj / Foto di Andrea Chierici
I volti di Patrick Zaki e Giulio Regeni a Piazza Maggiore a Bologna. Le proteste in città per lo studente dell’Alma Mater non si arrestano, anzi. Dopo il caso della vendita di navi da guerra da parte di Roma a Il Cairo, la rabbia è montata ancora di più e la società civile tutta si sta chiedendo quanto davvero siano valsi i colloqui tra le due cancellerie per trovare una soluzione all’arresto del giovane.

Patrick Zaki, studente e attivista egiziano era in Italia per seguire un master all’Università di Bologna e il 7 febbraio 2020 è stato arrestato una volta arrivato all’aeroporto de Il Cairo con un volo dall’Italia. Preso in custodia dalla polizia è stato portato nella procura di Mansoura e accusato di istigazione al rovesciamento del governo egiziano. La memoria è andata subito a Giulio Regeni, l’altro studente finito fatalmente nelle maglie della giustizia egiziana. A Bologna venerdì 12 giugno si è manifestato proprio in favore della liberazione di Zaki senza dimenticare ovviamente Regeni.

In occasione della manifestazione organizzata da “Saperi Naviganti” e “Labàs” l’artista e attivista per i diritti umani Gianluca Costantini ha disegnato uno striscione con i volti dei due giovani. Ma Costantini si era già reso protagonista di un altro striscione, sempre con il volto di Zaki, affisso dal Comune il 26 maggio scorso. Dopo solo tre giorni è stato rimosso da una pubblicità (nonostante la petizione rivolta al comune per rimetterlo).
